La Stampa, 29 aprile 2022
La truffa della finta ereditiera francese
È bastato un post su Instagram lo scorso 18 aprile per togliere il coperchio sopra la storia di Yassmine Berbach, francese di 23 anni, che a Parigi già chiamano la «french Anna Delvey». Il suo ultimo fidanzato (erano insieme da appena due mesi), Sacha, un fascio di muscoli tatuato, già concorrente all’edizione francese 2016 di Voice, ha spiegato di essere stato truffato da questa bella e vistosa ragazza, che diceva di essere l’ereditiera di una ricca famiglia. In 48 ore il suo post è stato visto 130 mila volte, anche da altre persone in tutta la Francia, vittime di furti, truffe, ricatti, minacce e cyberbullismo da parte di Yassmine.
Sei denunce sono state presentate alla polizia, a parte quella di Sasha. E altre dovrebbero arrivare, perché la storia si ingigantisce. Yassmine è già stata interrogata dalla polizia, per il momento non ancora arrestata. La sua storia, in effetti, ricorda quella di Anna Sorokin, di origini russe, poi emigrata in Germania. E, infine, entrata nei circoli altolocati a New York, facendosi passare per un’ereditiera tedesca. La storia ha ispirato la serie di Netflix Inventing Anna. Yassmine, in realtà, ha fatto anche la escort e ha accumulato di sicuro un malloppo inferiore, ma siamo di fronte a una mitomane simile e temibile.
Il quotidiano Le Parisien ha ricostruito la sua vera storia. No, non proviene da un’altolocata famiglia parigina (anche se «parlava bene, aveva buone maniere, conosceva perfettamente tutti i marchi del lusso», ha precisato Sacha), ma da un complesso di case popolari della periferia di Cognac, sonnolenta città della provincia francese. La sua è una famiglia modestissima, la madre ha tirato su da sola quattro figli. Johane l’aveva ospitata a lungo quando era ancora adolescente, a Cognac. «Iniziò a rubarmi vestiti e a usare la mia carta di credito – ha raccontato -. Quando lo scoprii, mi mostrò foto di me nuda, che aveva fatto mentre dormivo, minacciando di postarle sui social». Yassmine passava il tempo a riprendere e fotografare tutto con il cellulare. L’ultimo anno del liceo lo trascorre in un collegio, fuori Cognac. E, quando dava appuntamento alla compagna che lì condivideva con lei la camera, per partire insieme verso il collegio, era davanti a una villa, che tutti credevano fosse il suo domicilio.
Persone che l’hanno incontrata, ricordano sui social che «Yassmine diceva di essere ricca e che, se lavorava, era solo per fare piacere alla mamma, perché lei non le togliesse l’eredità». Arrivata a Parigi ha un tenore di vita altissimo, testimoniato dalle istantanee su Instagram, e, oltre a incassare con i furti e le frodi, inizia a fare la escort di lusso (e a minacciare talvolta i clienti, come chiamarne uno dopo l’incontro, dicendogli che era minorenne e che, se non le pagava 10 mila euro, lo avrebbe denunciato subito alla polizia…). «È super avvincente e si rende emozionalmente indispensabile», ha sottolineato Ana, un’altra sua vecchia amica, al Parisien. Sacha racconta che lui riceveva messaggi da sua madre «ma poi ho capito che era lei a inviarli con un altro cellulare».
Il giorno in cui l’ha buttata fuori di casa, dopo aver scoperto che faceva la escort, lei se ne è andata, ma ha rubato un bel po’ di gioielli della madre di Sacha, soldi e perfino abiti del padre defunto del ragazzo. Che ha raccontato la storia con il famoso post: voleva mettere in guardia altre possibili vittime. Neppure lui immaginava che Yassmine fosse andata così lontano.