ItaliaOggi, 29 aprile 2022
In Kirghizistan una eco-city da 20 miliardi
C’è chi lo ha soprannominato il presidente costruttore. Sadyr Japarov, leader del Kirghizistan, accarezza il sogno di inaugurare una città nuova di zecca, moderna e sostenibile, senza spendere denaro ma attirando finanziamenti esteri. E i funzionari governativi, come riporta Radio Free Europe, hanno annunciato di aver firmato un primo contratto con gli investitori stranieri per iniziare a costruire Asman, la eco-città che sorgerà sulle rive del lago Issyk-Kul, nel nord del Paese.
Secondo quanto ha detto il capo del progetto Asman Eco-City of the Future, Ruslan Akmataliev, a dare il via alla prima fase dell’ambizioso progetto da 19 miliardi di euro ci sono tre società francesi (Finentrep Aspir, Medef e Mercuroo) pronte a investire 4,7 miliardi. Questo progetto è uno dei più importanti che coltiva il governo di Japarov: lo aveva presentato nel luglio scorso, parlando di una città sostenibile che diventerà un centro economico e turistico. Una città moderna nell’ex repubblica sovietica, con una zona pensata per gli affari, una specifica attenzione all’high-tech, ma anche ai servizi educativi e al benessere dei residenti, con parchi e aree benessere, oltre a moderne strutture sanitarie. Tanto che si pensa possa diventare un centro anche per il turismo medico. Si parla di eco-city perché la città sarà alimentata da energia prevalentemente da fonti rinnovabili e anche il sistema dei trasporti sarà green.
Questi i propositi del governo del Kirghizistan per un progetto che una volta completato si dovrebbe estendere su circa 4 mila ettari e dare un tetto a 500 mila persone nei prossimi 7-10 anni. Propositi che si ritrovano anche nel nome della città: Asman, infatti, secondo la lingua del Paese vuol dire cielo. E guardando la mappa del progetto, le costruzioni si sviluppano con una forma che ricorda il komuz, un antico strumento musicale e uno dei simboli nazionali del Kirghizistan. «Se creiamo opportunità di lavoro e di vita qui, molti kirghisi torneranno nel nostro Paese per lavorare», ha detto Akmataliev.
Tutto rosa e fiori? Non tutti nella nazione centro asiatica sono entusiasti del progetto. Gli ambientalisti temono che la costruzione di una nuova città in un’area così importante dal punto di vista naturalistico, possa incrinare l’ecosistema locale e danneggiare la biodiversità del posto. Secondo l’Unesco l’area lacustre ospita 335 specie di animali di cui 39 nel libro rosso delle specie in via di estinzione. Inoltre, il livello dell’acqua nel lago è diminuito di parecchio negli ultimi dieci anni. E una città da mezzo milione di abitanti potrebbe aumentare la pressione ambientale. «Costruire una grande città qui», ha concluso, Aigul Nasriddinova, docente all’ateneo del Kirghizistan, «causerà danni irreparabili all’area».
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