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 2022  aprile 28 Giovedì calendario

In Germania, ristoranti vietati ai bambini maleducati

«Bambini indesiderati», la decisione di un piccolo e antico ristorante sul Baltico, è finita sulla Bild Zeitung, suscitando molte proteste e pochi consensi. Non è un fatto nuovo. Già qualche anno fa a Berlino, un caffè decise di diventare off-limits per le mamme con carrozzine. Si trova a Prenzlauer Berg, il quartiere all’est che, al tempo del Muro, era una sorta di ghetto tollerato per gli artisti e i giovani che contestavano il regime, purché non esagerassero. Oggi è il quartiere alla moda per giovani coppie rampanti e che fanno figli.

Mentre le nascite diminuiscono ovunque, come in Italia, a Prenzlauer Berg si vedono coppie con due o tre figli piccoli. Il gestore del caffè dichiarò: «Non sono intollerante ma in certe ore le carrozzine impediscono ai clienti di muoversi, a Berlino ci sono migliaia di caffè, le mamme possono andare altrove, e chi vuole da me può bere un caffè o una birra in pace».
Quel che sorprende oggi è la reazione. Ora si difendono a spada tratta le piccole pesti. Le muttis, le mammine, si comportano come le madri mediterranee, disposte, secondo i luoghi comuni, a giustificare perfino un figlio serienkiller. Ricarda Biebl, titolare dello Schippenhus, antico locale di Dierhagen, 1600 abitanti, ha commentato: «Dieci anni fa la situazione non era così, i tempi sono cambiati».
In un non lontano passato, ci prendevano in giro, l’Italia era la Bambinosland, dove gli infanti erano coccolati, viziati, abbigliati come piccoli lord, cui tutto era permesso. Non cambiavano idea neanche davanti alle statistiche: Germania e Italia sono appaiate, divise da un paio di decimali, in fondo ai paesi europei per l’indice di natalità, intorno all’1,3%.

Molti anni fa, ero su un battello che compiva un giro turistico sull’Alster, il lago nel centro di Amburgo, e traducevo a bassa voce a mia figlia di cinque anni quel che diceva la guida, mentre i piccoli tedeschi tra i sedili correvano e urlavano.
Una signora anziana, seduta sulla panca dietro di me, mi redarguì: non potevo far tacere mia figlia, che mi faceva delle domande?
«Meine Frau», le risposi, «per lei una lingua straniera è un rumore fastidioso?» Lei tacque. Il mio era stato un colpo basso, le davo della razzista, e allora più che adesso i tedeschi sentivano il peso del passato nazista. Ma si era ritenuta autorizzata a redarguirmi perché ai suoi occhi ero un tipico padre italiano, troppo comprensivo.
I bambini tedeschi andavano a letto al più tardi alle 19, non si vedevano al ristorante o in pizzeria alla sera, Ora i giovani genitori li conducono con sé a cena. Come avviene da sempre a Roma o a Milano. E al mattino li mandavano a scuola da soli, anche a sette o otto anni. Li incontravo sul bus, costretti a chiedere ai passeggeri dove erano arrivati. Le fermate non venivano annunciate e i finestrini erano troppo in alto.

Frau Ricarda, 49 anni, è stata sommersa da insulti e perfino minacce di morte, ha riportato la rivista Focus. Il suo locale evidentemente è pessimo, ha scritto una Mutti, una mammina, se anche i bambini invece di mangiare fanno chiasso, e gettano le cotolette in faccia ai camerieri (come è avvenuto).
«Non ho niente contro i bambini» si è difesa Ricarda, «io stessa ho quattro figli. Ovviamente è colpa dei genitori che non sanno educare i figli, vogliono stare tranquilli e li lasciano sfogare, e se ne infischiano se danno fastidio agli altri clienti. Inoltre, il mio ristorante ha appena sette tavoli, e basta poco per rovinare l’atmosfera. Da me gli ospiti si attendono buon cibo e bevande, e anche quiete, vogliono conversare senza sopportare urla e strepiti».
La scorsa stagione, ha raccontato, aveva deciso di vietare l’accesso ai bambini, una prova, per due settimane. Ma quel che è avvenuto appena scaduto il divieto, l’ha convinta a escludere i rampolli per tutta la prossima stagione: «Io e miei aiutanti siamo stufi di essere insultati dai genitori appena gentilmente li preghiamo di tenere a bada i piccoli, che danno l’assalto ai tavoli vicini». Nell’ultima generazione, ha scritto qualche commentatore, prevalgono gli Helicoptereltern, i genitori elicottero, pronti a proteggere sempre la prole. Come, secondo antichi pregiudizi, farebbero gli italiani.