ItaliaOggi, 28 aprile 2022
Si consuma troppa sabbia
Si consuma più sabbia di qualsiasi altra risorsa solida del Pianeta, oltre 50 miliardi di tonnellate l’anno, inferiore soltanto all’acqua. L’Onu suona l’allarme per lo sfruttamento senza freni di questo materiale strategico, poco costoso, onnipresente, che si usa per tutto, dal cemento al vetro, all’elettronica, ma non immediatamente rinnovabile. Il continente asiatico produce da solo il 67% della sabbia mondiale, ma ne è anche il maggior consumatore a causa del boom vertiginoso dell’industria delle costruzioni. Il rapporto Onu pubblicato il 26 aprile denuncia l’urgenza di regolamentare l’impiego della sabbia. L’assenza di regole stimola un settore informale con pratiche illegali e dannose per ambiente e popolazioni locali a causa di traffici illeciti e sfruttamento sconsiderato. Alcuni Paesi hanno vietato il ricorso alla sabbia marina per qualsiasi uso diverso dalle opere marittime e costiere.
Gli autori del rapporto guidati da Pascal Peduzzi, responsabile della rete Global Resource Information Database (Grid), centro di ricerca del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Pnue), hanno suggerito di potenziare le politiche pubbliche ancora molto lacunose e di puntare su soluzioni «naturali»: meno dighe in cemento e maggiore vegetazione per consolidare le coste, obbligo di ripristinare i luoghi di estrazione e limitare gli sprechi, costruire di più con il legno e riciclare in maniera massiccia i prodotti della demolizione edilizia, procedimento che, secondo gli esperti, dovrebbe essere incentivato con l’aumento della tassazione dei rifiuti edili inviati in discarica.