Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  aprile 28 Giovedì calendario

Le donne di Putin non sono state sanzionate

Sono le donne di Vladimir Putin. Mogli, compagne più o meno ufficiali, presunte amanti. Figure femminili che, oltre ad aver avuto un legame col presidente russo, hanno in comune un’altra peculiarità: tre di loro, al momento, sono riuscite a evitare le sanzioni imposte dagli Usa e dalla Ue alla cerchia di familiari, oligarchi e collaboratori vicini al capo del Cremlino.

L’amministrazione di Joe Biden e gli alleati della Ue hanno sanzionato personalmente Putin per esortarlo a fermare l’invasione in Ucraina. Recentemente i funzionari della Casa Bianca hanno annunciato sanzioni contro le due figlie adulte del presidente russo e altri che, secondo Washington, aiuterebbero Putin a nascondere le sue vaste ricchezze.
Putin, se così si può dire, ha parlato della sua vita privata una sola volta, nel 2008. «Ho una vita privata nella quale non permetto interferenze. Dev’essere rispettata». Ma per colpire il capo del Cremlino dove fa più male, alcuni esperti di finanza illecita sostengono che gli Usa e l’Ue, oltre agli altri paesi della Nato, dovrebbero sanzionare anche l’ex moglie di Putin, diverse presunte fidanzate, i loro figli e altre persone direttamente legate a loro.

Come ha riportato il Wall Street Journal lo scorso 24 aprile, i funzionari statunitensi avevano preso in considerazione l’idea di colpire finanziariamente una donna considerata la fidanzata di lunga data di Putin e madre di almeno tre dei suoi figli, Alina Kabaeva, ma poi, all’ultimo momento, hanno rinunciato per timore di un’escalation delle tensioni tra Mosca e Kiev, capitale dell’Ucraina.
Ex ginnasta olimpica russa e vincitrice di diverse medaglie, Kabaeva avrebbe avuto una relazione decennale con Putin a partire dal 2008. Sebbene il presidente russo abbia negato, il leader dell’opposizione, Alexei Navalny, ha rivelato che l’ex agente del Kgb avrebbe sposato Kabaeva in segreto. La fondazione anticorruzione di Navalny ha rivelato che l’ex ginnasta, che da Putin avrebbe avuto cinque figli, avrebbe ricevuto uno stipendio di 10 milioni di dollari, poco più di 9 milioni di euro, come direttore del cda di una società di media russa.

Kabaeva, come ha scritto Usa Today, non è la sola a essere sfuggita alle sanzioni occidentali. Svetlana Krivonogikh, ex addetta alle pulizie e presunta amante di Putin, avrebbe avuto almeno un figlio con lui nel 2003. Sempre secondo la fondazione di Navalny, il suo patrimonio netto sarebbe salito da zero a oltre 100 milioni di dollari, pari a 93 milioni di euro, inclusa una quota di partecipazione del 3% nella banca Rossiya.
Poi c’è lei: Lyudmila Putina. Ex assistente di volo di Aeroflot, Putina ha annunciato la sua separazione da Putin nel 2013 dopo 30 anni di matrimonio e due figli nati negli anni ’80 mentre la coppia viveva nella Germania dell’Est. Per quel che si sa, la donna si sarebbe risposata e si trasferita in una villa di lusso nel sud della Francia, mantenendo la proprietà di altri beni legati a Putin.
Il segretario della stampa alla Casa Bianca, Jen Psaki, non ha spiegato il motivo per cui Kabaeva, Krivonogikh e Putina siano sfuggite ai veti finanziari degli Usa. «Stiamo continuando a rivedere le sanzioni», ha detto Psaki. «Nessuno è al sicuro. Abbiamo già sanzionato il presidente russo, le sue due figlie più grandi, i suoi più cari amici, e continueremo su questa strada». Ma a essere al sicuro, al momento, sono i conti correnti delle tre donne di Putin.