il Fatto Quotidiano, 27 aprile 2022
Biografia di Zucchero
“L’Arena è come una bella fica”, sentenzia Zucchero quando la prima è ormai andata. Quattordici date a Verona (oltre 140 mila biglietti venduti) dopo un doppio sold-out alla Royal Albert Hall di Londra e prima di un tour italiano in estate, il resto del mondo in autunno. Più un evento speciale con Eric Clapton il 29 maggio a Berlino: “Con Eric ci conosciamo dall’89: venne allo stadio di Agrigento, in vacanza con Lory Del Santo, che era una mia fan. In camerino Clapton mi disse: il mondo dovrebbe vedere questo show”. Lì è nata un’amicizia duratura. “Eric no vax? È un uomo ipersensibile e fragile ma libero: questa imposizione gli ha provocato problemi ai nervi e alle mani e si è incazzato. Non lo biasimo, avrà avuto paura di non poter suonare ancora”.
Pure Adelmo confida di non fermarsi mai. “Dei dischi non mi frega, continuerò a farli, però il futuro è il live”. Zucchero pianifica di invecchiare davanti al pubblico, immerso nella “sofferenza blues”. Come certi testardi ottuagenari. “Chiesi al produttore Don Was: hai mai trovato un altro artista più rompicoglioni? E Don: ‘Tu sei una passeggiata! I Rolling Stones, arriva Mick Jagger e dice di abbassare il chitarrista, poi viene Keith Richards e chiede di abbassare il cantante’. Questi da sesso droga e r’n’r hanno dei coglioni così. Chi resta là così a lungo non dorme la notte e va nei dettagli”. Zucchero invece ronfa 13 ore, “e al risveglio per stare in forma serve una bella donna che mi provochi”.
Lui è così: ruspante, tavernaro, con una band internazionale che pompa gagliardamente sex & soul. La scaletta cambia ogni sera: al debutto non sono mancati duetti virtuali con De André su Ho visto Nina Volare e Pavarotti per Miserere. Più un Partigiano Reggiano corredato dall’urlo “W il 25 aprile!”. “Non sono un messaggero, politicamente sono più dentro a quello che succede nel mondo e più incazzato dei rocker… Ma non mi va di fare quello in cattedra”. Durante il set scorrono immagini dell’Ucraina: “Rendo il concerto più leggero possibile, ma ci sono 6-7 brani riferiti a quel che stiamo vivendo. Come Sarebbe questo mondo o Ci si arrende. Il repertorio è sottilmente mirato. Per Madre dolcissima ho cambiato lo speech. Invece di ‘gli albanesi seppellirebbero i loro morti di nascosto per timore di nuove rappresaglie’ ho messo ‘gli ucraini’. Anche se non mi piace essere troppo palese”. Diversamente dai Maneskin, che l’Arena se la prenderanno domani. “Il rock era annacquato negli ultimi anni, sono tutti diventati perbenisti. Ben vengano i Maneskin! Avessi il fisico di Damiano!”.