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 2022  aprile 27 Mercoledì calendario

Uno studio sugli smartphone e l’ansia

Usare lo smartphone, o non usare lo smartphone? Questo è il dilemma shakesperiano, aggiornato al millennio in cui stiamo vivendo. Non possiamo farne a meno, perché ci lavoriamo, googliamo, scrolliamo i social, programmiamo viaggi, vediamo serie tv, facciamo shopping. Lo smartphone è un surrogato della nostra esistenza, tanto che sembra impossibile rinunciarvi, ma siamo certi che non sia possibile ridurne l’utilizzo?
Può sembrare una domanda retorica, lo spunto di partenza del gruppo di ricerca della Ruhr-Universitat Bochum in Germania, il cui team di psicologi ha scoperto che liberandoci – ma non del tutto – dallo smartphone aumenta il nostro benessere. Secondo le statistiche, in media, ogni giorno siamo inghiottiti dallo schermo del nostro device per 3 ore sulle 16 che passiamo svegli. Ma veniamo allo studio dell’università tedesca, coordinato da Julia Brailovskaia, che ha reclutato 619 persone, suddivise in tre gruppi: 200 persone non hanno usato lo smartphone per una settimana, 226 hanno ridotto l’uso di un’ora al giorno, 193 persone non hanno cambiato nulla nel loro comportamento.
L’ABUSO
Gli effetti negativi dell’abuso di smartphone, sono in parte noti, ma sempre oggetto di grande attenzione dalla comunità scientifica. Un uso prolungato, con il collo piegato per ore a leggere e scrivere, provoca dolori alla cervicale con scompensi per la postura, già in giovane età.
Abusare dello smartphone toglie ore importanti ad attività fisiche, fisiologiche all’equilibrio dell’ organismo, la cui assenza facilita sovrappeso, obesità, per non parlare della dipendenza psicologica da social, chat, notifiche. Per approfondire le reazioni dei partecipanti allo studio tedesco, i ricercatori hanno intervistato il totale delle 619 persone sulle loro abitudini di vita, con domande sull’attività fisica, il consumo di sigarette, il livello di soddisfazione e la presenza di sintomi psicologici come ansia e depressione, subito dopo l’esperimento, a distanza di un mese e quattro mesi dopo. Il risultato non è per nulla scontato.«Abbiamo scoperto che sia rinunciare allo smartphone sia ridurne l’uso quotidiano ha avuto effetti positivi sul benessere dei partecipanti. Nel gruppo che ha ridotto l’uso, sono durati anche più a lungo ed erano più stabili rispetto al gruppo dell’astinenza totale», ha spiegato la coordinatrice della ricerca. Infatti a 120 giorni dalla fine dell’esperimento, le 200 persone che non hanno mai acceso lo smartphone ne hanno ridotto l’uso di 38 minuti al giorno, mentre il gruppo che aveva trascorso un’ora in meno al giorno durante l’esperimento lo ha utilizzato fino a 45 minuti in meno. «In letteratura esistevano già studi in merito agli effetti di un uso prolungato dello smartphone, con effetti nocivi sul sonno. Lasciarlo acceso di notte mentre si dorme, anche senza suoneria, ma con l’idea che qualcuno possa chiamarci, altera il nostro ciclo sonno-veglia e tante persone al risveglio hanno maggiore difficoltà nell’attenzione e nella memorizzazione», precisa Antonio Cerasa, neuroscienziato di Irib del CNR. «Peggio ancora se ci addormentiamo col telefono, mentre facciamo scrolling. Sembra un’attività poco cognitiva, ma lo scrolling di notizie, richiede profonda attenzione ed un continuo richiamo di approvazione, nel caso dei social».
La ricerca tedesca, infatti, ha sottolineato che usarlo meglio e meno, ha permesso di dedicare maggior tempo alla propria persona, aumentando la qualità percepita della vita, con una diminuzione di sintomi psicologici ed un minor consumo di nicotina. «Lo smartphone è un elemento di stress, con le sue app, le notifiche, le richieste di upgrade che richiedono un continuo sforzo attentivo. Se tolgo un’ora di quel tempo, riduco una grande quantità di stress, quindi l’ansia», aggiunge Cerasa. Ma come ridurre anche una sola ora di utilizzo? «Imparare ad annoiarsi e non rispondere alla noia, tirando fuori lo smartphone dalla tasca».