il Fatto Quotidiano, 26 aprile 2022
Nel 2021 le spese militari hanno superato i duemila miliardi
Il segnale era arrivato già prima della guerra, e questo lo rende doppiamente rilevante (e inquietante). Lo scorso anno la spesa militare globale ha superato per la prima volta i 2.000 miliardi di dollari e, con la corsa al riarmo innescata dalla guerra in Ucraina, è destinata a salire ancora.
Le cifre sono state rivelate ieri dallo Stockholm international peace research institute (Sipri), che da anni monitora l’andamento del settore. Nel 2021 si è speso per armamenti ed eserciti 2.113 miliardi di dollari, +0,7% in termini reali (cioè al netto dell’inflazione, inclusa la quale l’aumento è del 6,1%). È il settimo anno di fila di crescita, nemmeno la pandemia ha fermato la corsa al riarmo che è calata solo tra il 2011 e il 2014. Dal 2015 la ripresa è stata alimentata in gran parte dalla maggiore spesa europea dopo l’invasione della Crimea da parte della Russia e per effetto delle pressioni degli Usa di Donald Trump sugli alleati Nato per alzare le spese militari al target del 2% del Pil deciso al summit di Newport, in Galles, del 2014 (che però non è mai stato vincolante e prevedeva come orizzonte il 2024). In quel momento, peraltro, solo tre Paesi su 30 superavano quella soglia (Usa, Gran Bretagna e Grecia), mentre nel 2021 se ne sono aggiunti altri otto, tra cui Croazia, Polonia e Romania.
I Paesi Ue membri della Nato si sono impegnati ora a portarsi in tempi più o meno rapidi a quel target (l’Italia lo prevede nel 2028). A ogni modo lo scorso anno la spesa europea ha rappresentato il 20% del totale, sei punti in più della Cina (293 miliardi, +4,7% e in crescita da 27 anni), il secondo Paese con la spesa più alta dopo gli Stati Uniti, che restano saldamente al primo posto con 801 miliardi di dollari (-1,4%). I dati mostrano anche come gli Usa si siano orientati verso lo sviluppo di tecnologie di ultima generazione: tra il 2012 e il 2021, la loro spesa per armamenti è diminuita del 6,4% mentre quella per ricerca e sviluppo nel settore militare è aumentata del 24%. La Russia ha invece aumentato le sue spese militari del 2,9%, a 65 miliardi di dollari, mentre preparava l’invasione dell’Ucraina. Dopo un calo tra il 2016 e il 2019, quello passato è stato il terzo anno di crescita e la spesa militare russa ha raggiunto il 4,1% del Pil. Questi tre Paesi, insieme a India (76 miliardi) e Gran Bretagna (62), valgono il 62% della spesa globale.
In Europa, la Germania resta il terzo paese per spesa militare 56 miliardi), ma se manterrà la promessa di aumentare la spesa di 100 miliardi diverrà di gran lunga il primo in Ue. L’Italia si è fermata a 30 miliardi (erano 28 nel 2020). La minaccia russa, invece, ha spinto l’Ucraina ad aumentare del 72% le spese dal 2014.