Corriere della Sera, 26 aprile 2022
Biografia di Sandro Tonali
«Cara Santa Lucia, vorrei il completo del Milan: pantaloni, maglietta e calzettoni». Rileggendo la letterina che scrisse quando aveva dieci anni alla Santa che il 13 dicembre porta i doni ai bambini, viene da pensare che sì, a volte i sogni s’avverano, ma anche che Sandrino Tonali quella maglia se l’è meritata. Se oggi, a 21 anni, è diventato il simbolo stesso del Diavolo che non molla mai e che continua a credere nello scudetto, è perché la sua maturazione tecnica e caratteriale sta raggiungendo livelli sbalorditivi. Come la sua quotazione di mercato: acquistato dal Brescia per una ventina di milioni, oggi ne vale 50. Un po’ Pirlo e un po’ Gattuso, il ragazzino di Lodi è il prototipo del centrocampista moderno che corre, picchia e segna. Un leader in campo e fuori.
Il gol al 92’ che ha steso la Lazio e riportato il Milan in testa davanti all’Inter è stato solo la prima parte del suo personalissimo show romano. Il resto l’ha fatto davanti alle telecamere, dove ha arringato i tifosi milanisti con frasi da capopopolo: «Nessuno crede in noi, ma siamo davanti a tutti». È ancora lunghissima la strada per arrivare a Baresi, anche se il fatto che Tonali sia nato esattamente quarant’anni dopo il mitico capitano è un dettaglio effettivamente suggestivo. Una cosa però è certa: Sandro ha tutto per diventare una bandiera rossonera. E non solo perché è un tifoso autentico: questione di carisma, di attitudine. È un altro giocatore, rispetto a un anno fa. Più adulto, più completo, più consapevole, più responsabile. La Champions l’ha fatto maturare, ne ha accelerato la crescita.
Tanto che è inevitabile chiedersi se anche in Nazionale avrebbe meritato forse più spazio, negli ultimi maledetti mesi, quando invece puntando ancora sui protagonisti dell’Europeo le cose sono andate come sappiamo.
Fuori dal campo ha trovato nella fidanzata Giulia il suo centro di gravità. Il resto è la vita di sempre: la cagnolina Margot, gli amici di Milano e di Brescia, i Lego, le canzoni di Ultimo, la nonna Gina, la mamma Maria Rosa, che dopo la partita ha scritto su Instagram «Questo è amore».
A quella maglia che chiedeva a Santa Lucia, Sandrino ci ha tenuto a tal punto da scegliere l’estate scorsa di tagliarsi addirittura lo stipendio da 1,6 a 1,2 milioni pur di agevolare il riscatto dal Brescia. Il club ha apprezzato e in estate è plausibile che gli proponga un aumento di ingaggio: se lo merita tutto. Tonali è il paradigma dell’efficace modello gestionale di Elliott: giovane, forte, di prospettiva. E se a breve come sembra Investcorp diventerà proprietario, il centrocampista lodigiano sarà il volto del nuovo corso.
È stato Paolo Maldini a volerlo fortemente: scommessa stravinta. Ieri il d.t. ha parlato del finale di stagione: «Allo scudetto ci abbiamo sempre creduto, anche quando magari non lo comunicavamo. Negli ultimi 20 anni abbiamo vinto due scudetti: sarebbe un risultato incredibile. Quando ti capita l’occasione ci devi provare fino in fondo».
La classifica a quattro giornate dalla fine dice Milan 74 e Inter 72. Domani, dopo che finalmente verrà recuperata la gara dei nerazzurri a Bologna, lo scenario sarà – forse – più chiaro. L’unica certezza è che il Milan ci crede: lo scudetto è ancora possibile. Difficile, ma possibile. Come quella richiesta di Sandrino a Santa Lucia, di tanti anni fa. I sogni, se ci metti il cuore e la testa, a volte si avverano.