Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  aprile 25 Lunedì calendario

“NON POTETE VENIRE A MANI VUOTE, CI ASPETTIAMO NON SOLO QUALCHE REGALO, MA COSE SPECIFICHE” – ZELENSKY FA LA LISTA DELLA SPESA AL SEGRETARIO DI STATO USA BLINKEN E AL CAPO DEL PENTAGONO AUSTIN. TENSIONE PER LA VISITA DEI DUE A KIEV, CON IL PRESIDENTE UCRAINO CHE LA ANNUNCIA CON TONI ROBOANTI, IN UN’USCITA NON CONCORDATA CON WASHINGTON CHE HA COSTRETTO A RITARDARE L’ARRIVO DELLA DELEGAZIONE – LE CRITICHE AL VIAGGIO DEL SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU, GUTERRES, A MOSCA… -

(ANSA) - Gli Stati Uniti riporteranno a partire da questa settimana la loro presenza diplomatica in Ucraina e sbloccheranno altri aiuti militari per oltre 700 milioni di dollari, che andranno a Kiev ma in parte anche agli alleati regionali Nato che hanno fornito armi all'Ucraina e ora hanno bisogno di ricostituire le loro scorte. Lo hanno annunciato funzionari Usa al termine del viaggio a Kiev dei segretari di Stato e alla Difesa americani Antony Blinken e Lloyd Austin, che hanno incontrato ieri sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Blinken ha indicato che Joe Biden nominerà un nuovo ambasciatore Usa a Kiev nei prossimi giorni: sarà Bridget Brink, attuale ambasciatrice americana in Slovacchia.

La postazione diplomatica in Ucraina era diretta dal 2019 da incaricati d'affari. "Dall'inizio delle ostilità, abbiamo avuto una squadra in Polonia che ha svolto questo lavoro. Da questa settimana i membri del team faranno viaggi in giornata all'interno dell'Ucraina, fino anche a riattivare la nostra presenza a Kiev", ha spiegato un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano.

Per quanto riguarda le armi, l'annuncio di questa nuova tranche di aiuti militari arriva dopo che il presidente americano aveva già annunciato giovedì scorso 800 milioni di dollari sotto forma di consegne all'Ucraina in particolare di armi pesanti, richieste da Zelensky per far fronte all'offensiva russa nell'est del Paese.

In totale, secondo Washington, gli Stati Uniti hanno concesso a Kiev oltre 4 miliardi di dollari di aiuti militari dall'inizio del mandato di Biden. "L'amicizia e la partnership tra l'Ucraina e gli Usa sono più forti che mai", ha twittato ieri sera Zelensky in risposta a un tweet del presidente americano che aveva promesso di "di continuare a sostenere gli ucraini nella loro lotta per difendere la patria".

Il leader ucraino ha salutato anche la rielezione del presidente francese "Emmanuel Macron, vero amico dell'Ucraina". Congratulandosi anche lui con Macron, Biden da parte sua ha dichiarato di "non vedere l'ora di continuare la stretta cooperazione" con la Francia "in particolare per sostenere l'Ucraina e difendere la democrazia".

Finita la missione lampo di Blinken e Austin, rientrati stamani in territorio polacco, inizia ora quella di Antonio Guterres: il segretario generale dell'Onu sarà oggi ad Ankara, domani a Mosca e giovedì a Kiev. Viaggio che però ha attirato forti critiche da parte ucraina.

"Non è una buona idea andare a Mosca: non capiamo la sua intenzione di parlare col presidente russo Vlamdimir Putin", ha detto Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Zelensky, avvisando che Guterres "non è autorizzato" a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace. Intanto la guerra della Russia in Ucraina entra oggi nel suo terzo mese.

Bombardamenti e morti anche ieri, nel giorno della Pasqua ortodossa. Nella regione di Donetsk cinque le vittime, tra cui due bambine di 5 e 14 anni. A Kherson i militari russi starebbero bloccando chi vuole andar via, con Mosca che secondo Kiev e l'intelligence britannica sta per organizzare lì un referendum farsa atto a legittimare la sua occupazione. Continui bombardamenti e particolare concentrazione di forze russe vengono poi segnalati vicino Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia.

2 - L'AMERICA TENSIONI BLINKEN-ZELENSKY "ORA VOGLIO ARMI PIÙ POTENTI" Alberto Simoni per “La Stampa”

«Eccoli gli alleati più vicini all'Ucraina insieme ai britannici». E ancora: «L'amicizia e la partnership tra l'Ucraina e gli Usa sono più forti che mai» Così dopo un'estenuante giornata di attesa, Blinken e Austin sono arrivati a Kiev dove sono stati accolti dal presidente Zelensky che 24 ore prima aveva annunciato con toni roboanti la prima visita ufficiale di esponenti dell'Amministrazione Usa in Ucraina.

Un'uscita forse maldestra e non concordata con Washington che ha costretto gli Usa a rivedere i piani per la sicurezza e forse a ritardare l'arrivo della delegazione in Ucraina, visto che alcune fonti avevano riferito al New York Times che il capo del Pentagono e della diplomazia sarebbero giunti «nel pomeriggio».

Per tutta la giornata, infatti, la Casa Bianca non ha confermato la visita e Dipartimento di Stato e della Difesa non hanno commentato- Blinken si è limitato a un tweet dichiarando il sostegno a Kiev, elogiandone la resilienza «ispirata dai cristiani ortodossi» e presentando gli auguri «per una Pasqua di speranza e un rapido ritorno alla pace».

Fino a che scoccata la mezzanotte a Kiev, un consigliere del presidente ha reso noto che era in corso il colloquio e che Zelensky aveva già chiesto l'embargo totale al gas russo e presentato la lista delle armi agli sponsor americani.

Domani il capo del Pentagono sarà in Germania al vertice che ha convocato lui stesso a Ramstein con gli alleati. Zelensky aveva detto che li avrebbe accolti con la lista delle armi che vuole per contrastare i russi.

Quelle consegnate finora vanno bene, ha spiegato il presidente ma ne servono ancora. «Non potete venire a mani vuote, ci aspettiamo non solo qualche regalo o tipo di torta, ma cose specifiche», ha detto. Igor Zhovkva, suo consigliere, alla Nbc ha anticipato l'elenco: sistemi anti-missile, sistemi anti-aerei, veicoli corazzati e carri armati.

Finora Usa e alleati hanno dimostrato una celerità impressionate nell'esaudire le richieste di Kiev: dopo le prime settimane di cautela, Biden ha rotto gli indugi e messo finora sul piatto 3,4 miliardi di aiuti militari alzando il livello degli armamenti e trascinando con sé anche parte degli alleati. L'Italia varerà un terzo decreto.

Gli inglesi stanno pensando di inviare loro tank alla Polonia così da liberare la consegna dei T-72s polacchi. John Finer, numero due del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, ha detto a "Meet The Press" che in settimana potrebbe arrivare un altro annuncio sull'incremento dell'assistenza all'Ucraina senza scendere nei dettagli.

La linea logistica con cui gli alleati recapitano le armi agli ucraini è un obiettivo militare e ieri a Poltava, nell'Ucraina centrale, cinque missili russi hanno colpito alcune infrastrutture. La diplomazia intanto si muove. Senza gli americani.

Ambienti diplomatici italiani sottolineano che ormai nei comunicati «non c'è alcun riferimento a termini come dialogo e negoziati». Ci sta provando il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan: ha telefonato a Zelensky assicurando che Ankara è disposta a favorire i negoziati con la Russia, il presidente ucraino gli ha risposto che la priorità è l'immediata evacuazione dei civili da Mariupol.

Non sembrano comunque esserci spazi di manovra ampi. Stando al Financial Times, che cita tre fonti vicine al Cremlino, Putin avrebbe abbandonato ogni residua intenzione di trattativa e si sta concentrando sulla conquista di più territorio ucraino possibile: la zona fra Odessa e Mariupol e tutto il Donbass.

Resta da capire cosa riuscirà a portare a casa Antonio Guterres. Il segretario generale delle Nazioni Unite inizia oggi una missione che lo porta dapprima ad Ankara, quindi domani a Mosca e poi giovedì a Kiev. Una scansione che Zelensky non ha gradito. Avrebbe preferito passasse prima per l'Ucraina.

«La guerra è in Ucraina, non ci sono cadaveri nelle strade di Mosca», gli ha rinfacciato. Il filo fra l'altro fra Onu e Kiev non è saldo; solo una volta, il 26 marzo scorso, Guterres ha sentito Zelensky al telefono.