Corriere della Sera, 24 aprile 2022
Un vitalizio per Beppe Grillo
Beppe Grillo pensa anche al portafoglio, pare sia miscio (al verde, in genovese). Per 300 mila euro ha affittato il suo blog per ospitare contenuti del M5S, insegnare tecniche di comunicazione, sviluppare contenuti sulla transizione ecologica e sull’innovazione tecnologica. Quando ci sono di mezzo le palanche, la sua leggendaria oculatezza viene fuori: il blog costa all’anno 200 mila euro di spese vive, di cui la metà vanno alla società che glielo cura.
Spettacoli in giro non ne fa più (del resto, bravi autori disposti a scrivergli testi ora è difficile trovarne), in tv non lo chiamano perché ormai è leader carismatico di un partito, le ville bisogna pur mantenerle e allora non resta che battere cassa a quelli che ha piazzato in Parlamento.
Ma la riconoscenza non è di questa terra. Alcuni parlamentari grillini, pur di non tirare fuori un euro, gli suggerivano di salvaguardare la sua autonomia di Garante. Altri malignavano sull’attuale dirigenza del movimento che, in questo modo, si sarebbe comprata il silenzio di Beppe (altra versione: è in atto un commissariamento del M5S).
Era difficile pensare che l’Elevato, l’impavido uomo del «Vaffa Day», scendesse a Roma con il cappello in mano per chiedere ai suoi un vitalizio. Pareva una di quelle notizie che si leggono sui blog. Invece, era tutto vero.