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 2022  aprile 24 Domenica calendario

Intervista a Max Giusti


A 41 anni dall’uscita al cinema, dove trionfò al box office incassando quasi 12 miliardi di lire, Il Marchese del Grillo regia di Mario Monicelli, protagonista Alberto Sordi, orso d’argento al Festival di Berlino torna a vivere sul palcoscenico, nell’omonima commedia musicale che aprirà la prossima stagione del teatro Sistina di Roma. Nei panni del marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di papa Pio VII, ci sarà l’attore e conduttore romano Max Giusti, 53 anni, per la prima volta nel ruolo che Sordi rese eterno (in tutti i sensi: una battuta del film, «Sor marchese, è l’ora» è l’epitaffio sulla sua tomba). Il primo a portare il Marchese a teatro era stato però Enrico Montesano, che nel 2015 prima della deriva No-vax degli ultimi anni aveva recitato al Sistina con una versione dello spettacolo da lui anche co-sceneggiata. Il nuovo adattamento, «più fedele al film» di quello precedente, sarà scritto da Massimo Romeo Piparo e Gianni Clementi, con musiche originali di Emanuele Friello.
Giusti, se la sente?
«Ricordo quando Piparo mi ha chiamato. Ero in treno per Milano. Mi ha detto: Tu sei il Marchese del Grillo ideale, e là non ci ho capito più niente. Un matrimonio così grande con Roma non mi capiterà mai più. Avverto la responsabilità: il Marchese per Roma è un manifesto, un feticcio, un tatuaggio. Ma mi sento abbastanza maturo per farlo. Non ho paura».
Montesano lo ha sentito?
«Non ho sentito nessun collega, non potevo svelare il segreto. Questa intervista è una liberazione, è la prima volta che ne parlo. Non so se glielo abbiano detto, a Montesano. Non ne ho idea».
Ma lo chiamerà?
«Probabilmente sì, prima di iniziare. Il suo spettacolo non l’ho visto e non voglio guardare la registrazione: preferisco partire da una tela bianca, per evitare imitazioni involontarie».
E con Sordi come fa, lo imita?
«No, ma sono anche convinto che non si possa togliere Sordi dal Marchese del Grillo. Non voglio dimostrare niente a nessuno, non voglio farlo alla Max. Sono cresciuto a pane e Sordi, volente o nolente ho rubato da lui, così come lo abbiamo fatto tutti: certe sue intonazioni, certe battute, le uso io come le usano il panettiere e il meccanico. Lui è patrimonio di tutti. Cercherò di dare il meglio, senza storpiare. Ma Sordi si risentirà, dentro quelle battute».
Lo ha mai conosciuto?
«No. Lo vidi da vicino quando lo fecero sindaco per un giorno e come tanti romani andai in Campidoglio a celebrarlo. Il giorno del suo funerale sono rimasto fuori dalla chiesa».
Andrà sulla sua tomba in pellegrinaggio?
«Si, ma senza farmi fare foto. Senza il selfie da mettere su Instagram».
Dopo quarant’anni il Marchese è ancora attuale?
«Ci ha insegnato che l’abito, in fondo, fa il monaco. Ci fa capire, anche oggi, cos’è l’esercizio del potere. Le battute che pronuncia non sono mai invecchiate. Ma poi, dopo due anni e mezzo di pandemia, salire sul palco e pronunciare io so’io.. sarà liberatorio».
Canterà?
«Sì, e mi sento ferratissimo. Ho avuto un grande maestro, Armando Trovajoli. Però credo che quando dovrò cantare Mia cara Olimpia, in sala prove, mi scapperà la lacrimuccia».
Quali sono le tappe dello spettacolo?
«Da metà luglio comincio a lavorare da solo, ai primi di settembre vado in prova. Lo spettacolo aprirà la nuova stagione del Sistina, in scena da metà ottobre fino a dicembre».
Che effetto le fa?
«Non ho fatto la scuola di Proietti, non ho fatto l’Accademia Silvio d’Amico. Vivevo in via del Trullo, papà metalmeccanico e mamma commessa di ferramenta. Il Centro Sperimentale di Cinematografia nemmeno sapevo dove fosse. Ho imparato rubando con gli occhi dai film, e salendo sul palcoscenico a 16 anni con la gente che mi tirava i sacchetti di segatura. Sono sul palco da 35 anni e questo è il più grande premio che potessi ricevere».
Con TV8 (dove conduce lo show Guess My Age, ndr) aveva un accordo fino al 2021. Resta?
«Ora non ho niente da dire su questo. Sono in una fase particolare. Posso dire che quando inizierà il Marchese vorrò concentrami al cento per cento su quello».
Tornerebbe a condurre in Rai Boss in incognito?
«Mi dispiace non rispondere, mi dà una sensazione di maleducazione. Ma davvero, sono i giorni del condor e non posso dire nulla. Diciamo che spero di non rimanere senza lavoro nei prossimi mesi».
Ha condotto a lungo Affari tuoi: la versione di Amadeus e Giovanna Civitillo le piace?
«Mai visto. Ma secondo me Amadeus è nella sua fase di maturità più completa. Ho visto il miglior Sanremo e il miglior Amadeus. Quando i colleghi sono bravi, va detto. E lui ha dato il massimo».