La Stampa, 23 aprile 2022
Il ritorno di Grillo
Lo strano ritorno del fondatore nel Movimento
Si sa, i miracoli non accadono poi così spesso. E quindi anche se in linea teorica è possibile che il ritorno di Grillo “nel” Movimento – non alla sua guida dov’è da tempo, saldamente insediato Conte -, possa tradursi in un’iniezione di energia per le ormai spente 5 stelle, la cosa più probabile, invece, è che diventi la premessa per nuove divisioni, al vertice come alla base.
Basta pensare allo scontro sanguinoso che si svolse tra i due nel giugno 2021 al momento di dar vita a una nuova struttura pentastellata. Fondata su uno statuto, scritto da Conte proprio per capovolgere il “non-statuto” di Grillo ed emarginare il Fondatore con il contributo del voto degli iscritti, plebiscitario per il nuovo leader. Il quale, da allora, avrebbe dovuto rilanciare l’iniziativa del Movimento, ma pur avendoci provato, finora non c’è riuscito.
Dieci mesi fa la base grillina, dopo la fine del governo giallorosso e la perdita di Palazzo Chigi, sentiva franare il terreno sotto i piedi. Di qui il bisogno di un salvatore. Per riuscire nell’impresa, forse a Conte sarebbe bastato rendere più esplicite e marcate le sue posizioni. Ma al contrario è rimasto prigioniero delle sue ambiguità. Ad esempio, si capiva che, diversamente da Grillo, il nuovo leader non era affatto convinto del sostegno a Draghi. Non che avrebbe fatto meglio a comportarsi come Salvini. Ma nel concreto non è stato in grado di proporre un’alternativa alla severa gestione del nuovo premier.
Allo stesso modo, s’intuiva che Conte era favorevole all’alleanza con il Pd. Anche in questo caso, però, non ha fatto nulla o quasi per rafforzarla. E così via: anche quando, di recente, ha promosso una svolta radicale, verso le posizioni del Movimento delle origini, e contro l’aumento delle spese militari, gli si leggeva negli occhi che doveva sforzarsi per farlo, e non ne era convinto fino in fondo. Questa dubbiosità che è stata il tratto distintivo di Conte ha dato vita a una comunicazione discontinua: e dire che proprio la comunicazione, che Conte ha preteso di controllare da solo, era stata il grosso dello scontro con Grillo. Ora che la voce del Garante torna a essere autorizzata a farsi sentire, sarà improbabile che dai due nasca un coro; prevedibile, piuttosto, una stecca dopo l’altra. —