il Giornale, 23 aprile 2022
Storia della gomma da masticare
La prima, l’unica e l’inimitabile è stata lei: Brooklyn, la gomma del ponte. Una lingua di gomma bianca da arrotolare in bocca, ognuna incartata in una pellicola d’argento che restava appiccicata come colla se per caso te ne dimenticavi una in tasca o in fondo alla borsa per troppo tempo. Poi c’è stata la Big Babol, rosa, piena, saporita ma soprattutto capace di potersi gonfiare a dismisura per diventare una bolla gigante.
Chi la fa più grossa vince e poi chi se ne frega se quando scoppia resta spiaccicata su mezzo viso...
Sono passati quasi 70 anni da quando, nel 1956, i fratelli Perfetti, Ambrogio e Egidio, che dieci anni prima avevano aperto una ditta di produzione di caramelle, decisero di rilanciare la gomma da masticare sbarcata nel nostro paese con i soldati americani. Ma ancora oggi Brooklyn resta sempre la gomma del ponte.
Ben più di uno slogan.
E la produzione della vecchia «cicca» dal «gusto lungo» resta sempre lì, da dove è partita, nella sede storica alle porte di Milano, a Lainate, dove nel frattempo Perfetti è diventata anche Van Melle (olandese), il terzo colosso al mondo per produzione di gomme e caramelle, con un fatturato di circa due miliardi e mezzo, 17mila dipendenti, 25 fabbriche in 15 paesi e 5mila prove industriali per escogitare sempre nuove ricette perchè il mercato del chewing gum non è una bolla, ma è sempre in cerca di novità.
Così dopo Brooklyn con i suoi pacchettini colorati e la Big Babol degli anni ’70, sono arrivate Vivident, Vigorsol e cugine varie, evolvendo il gusto, ma anche la forma, da lingue sono diventate confetti, hanno sostituito il vituperato zucchero con lo «xilitolo» al quale le ultime ricerche danno addirittura il merito di fare un gran bene ai denti, alla placca, allo smalto contribuendo a combattere le carie.
Proprio per questo motivo la Perfetti, per la prima volta ha aperto le porte della sua storica fabbrica.
«Reloaded», il titolo dell’evento, per riavvolgere il nastro, ripartire da capo e smontare uno per uno pregiudizi e falsi miti legati alla vecchia chewing gum.
La cicca fa male ai denti, fa venire le carie, rovina lo smalto, attenzione perchè ti spacca lo stomaco, è roba da vecchi... Studi alla mano, ricerche su bambini e adulti, gli esperti hanno voluto raccontare un nuovo chewing gum.
Quello che da tempo ormai ha sostituito lo zucchero appunto con lo «xilitolo», ingrediente principe dei chewing gum, che non solo non sarebbe dannoso, ma addirittura sarebbe ormai provata la sua efficacia nella prevenzione della carie.
Insomma, più si mastica chewing gum e più si proteggono i denti, dicono.
Più si mastica, sostengono gli esperti, e più si combatte pure l’ansia e si sollecita l’attenzione. la ricerca va avanti e chiede nuove formulazioni.
Basti pensare che l’innovazione genera annualmente circa il 20% del fatturato del gruppo. Gli ingredienti sono Perfetti e quindi devono restare segreti.
Ecco perché, poi, per entrare nella fabbrica delle cicche, i telefoni sono vietati. Si può guardare ma non fotografare tutto quel processo fatto di nastri scorrevoli, tapis roulant, robot e gigantesche centrifughe che trasformano l’impasto gommoso in 70 tonnellate al giorno di confetti croccanti. Tutto secretato, con un patto di riservatezza anche con chi ha realizzato i macchinari.
Le immagini (che vedete qui sotto) sono quelle ufficiali, le uniche che possono uscire dalla fabbrica dove aleggia l’odore della menta.
Tutto meccanizzato, contato e ricontato mille volte affinchè nelle scatoline ci sia il numero esatto di cicche, pronte alla loro nuova missione freschezza, e non solo quella orale.