il Fatto Quotidiano, 23 aprile 2022
La Figc: “Il valore dei calciatori? Vale il libero mercato”
Non esiste “il” metodo per definire il valore dei singoli giocatori, se non quello dato dal libero mercato. Così il Tribunale federale nazionale della Figc ha motivato la decisione di prosciogliere 11 società e 59 dirigenti deferiti nel processo sportivo di primo grado sulle plusvalenze fittizie. Era il 15 aprile quando società e dirigenti sono stati prosciolti (tra questi il presidente della Juve, Andrea Agnelli, e il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis). Per i giudici, dunque, il valore dei giocatori nasce in un libero mercato: “Il valore di mercato di un diritto alle prestazioni di un calciatore rappresenta il valore pagato dalla società acquirente al termine di una contrattazione libera, reale ed effettiva di quel diritto sul mercato di riferimento”, si legge nelle motivazioni del Tribunale, secondo cui “il libero mercato non può essere guidato da un metodo valutativo (quale che esso sia) che individui e determini il giusto valore di ogni singola cessione”. La procura federale, va ricordato, aveva elaborato un proprio metodo per stabilire il valore sul mercato dei calciatori basato su lementi quali l’età, il ruolo e la carriera. L’importo individuato quale corrispettivo veniva poi confrontato con quanto risultante dal sito Transfermarkt. Per il Tribunale Figc il confronto con le valutazioni presenti all’interno del portale “non può corroborare quel metodo, atteso che trattasi di un sito (peraltro non unico) privo di riconoscimento ufficiale” anche “da parte di organismi calcistici internazionali e nazionali”.