Avvenire, 23 aprile 2022
I tweet degli 007 di sua maestà
Una, due volte al giorno e informazioni consultabili da tutti.
Una “rivoluzione” iniziata a metà dello scorso febbraio. Il ministero della Difesa britannico ha iniziato a usare i social come mai era accaduto prima: per diffondere informazioni di intelligence militare su un conflitto in un altro Paese, sull’Ucraina teatro dell’invasione voluta da Putin. Su quella che è stata la guerra più annunciata, iniziata con un’inedita diffusione di informazioni di intelligence e allarmi che non hanno evitato il peggio. «La cosa straordinaria di questo conflitto è come abbiamo dominato lo spazio dell’informazione sin dall’inizio – ha commentato Jonathan Eyal del Rusi, think tank di Londra –. Lo facciamo per eliminare qualsiasi propaganda da parte russa». È una «situazione assolutamente senza precedenti», per Rory Cormac, autore di diversi testi sui servizi del Regno Unito, che parla di un «cambiamento culturale enorme».
«Propaganda è una parolaccia. Ma l’Occidente la fa, Putin la fa – dice –.
Secondo me, lo stiamo facendo per le ragioni giuste e in un modo molto più adeguato, compatibile con la democrazia». Il Regno Unito ha tre principali agenzie di intelligence (MI6, MI5 e Gchq) e c’è la Defence Intelligence (Di, dipartimento del ministero della Difesa con 4.500 esperti nell’analisi di immagini satellitari e informazioni open source), il cui logo appare sugli aggiornamenti diffusi via Twitter. ( A.Nap.)