ItaliaOggi, 23 aprile 2022
In Germania le pensioni sono aumentate del 5,3%. Un record
Dal primo luglio aumento record per i pensionati. All’Ovest riceveranno il 5,35% in più, mai così tanto dal 1983, quando Helmut Kohl era cancelliere da appena un anno. All’Est l’aumento sarà del 6,12%. Solo nel 1994, nel periodo subito dopo la riunificazione, lo Stato si dimostrò più generoso, per adeguare lentamente il trattamento tra i cittadini della ex Ddr e i fratelli della Repubblica Federale.
Peccato che l’inflazione si mangerà quasi tutto, in marzo era al 7,3% e gli analisti della Deutsche Bank prevedono che possa raggiungere il 10% entro la prossima estate. Colpa degli aiuti statali per far fronte al Covid, e dei rincari causati dal conflitto in Ucraina.
I 21 milioni di pensionati ricevono in media poco meno di mille euro e, secondo i calcoli, per vivere tra affitto e spese alimentari, servirebbero almeno 1.300 euro mese.
Non basta. Il fisco si ingoierà una parte dell’aumento. Sei milioni di pensionati pagano già le tasse sul reddito, e 103mila invece dovranno compilare la dichiarazione per la prima volta. Bisogna spiegare il perché. La colpa è della legge che nel 2005 ha abolito progressivamente il privilegio dei pensionati. Fino a quella data, la pensione era tassata al 50%.
Il principio era che il lavoratore si è guadagnato la sua pensione lavorando tutta la vita, si tratterebbe dunque di una sorta di reddito postcipato. Perché tassarlo due volte? Inoltre, si desiderava non colpire una fascia sociale che si presumeva non abbiente. Ma la Corte Costituzionale decise che il trattamento agevolato per i pensionati discriminava gli altri contribuenti, e al governo non restò che obbedire.
L’aumento equivale adesso a un maggiore introito per il fisco pari a 730 milioni di euro. L’aumento non è limitato alle pensioni minime o basse, lo riceveranno tutti, anche quanti in Italia verrebbero definiti pensionati d’oro. Chi ha un trattamento più elevato, avrà pagato più contributi, escluderlo dall’aumento, comporterebbe dopo alcuni anni a diminuire o annullare la differenza, che non è un ingiusto privilegio. Alla lontana, si rispetta la morale di Lutero: la ricchezza non è una colpa se guadagnata rispettando la legge.
Nel 2005, non si decise di cambiare da un giorno all’altro, come avvenne in Italia ai tempi del ministro Fornero. Non è un caso che la parola esodati non si possa tradurre in tedesco. Il patto sociale tra Stato e cittadino va rispettato da entrambe le parti. Se un lavoratore ha preso degli impegni in vista della pensione, l’acquisto di una casa, o ha deciso di aiutare i figli, non può trovarsi davanti a una situazione nuova.
La legge di 17 anni fa, riguardò solo chi sarebbe andato in pensione dopo. Chi era già in pensione, continuò e continua a pagare le tasse sulla metà dell’importo. Senza dimenticare che in Germania vige lo splitting, cioè i coniugi possono sommare i loro redditi e poi pagare ciascuno sulla metà del totale, cioè due volte sul 25%. Un vantaggio notevole se uno dei due non ha reddito. Dallo splitting erano escluse le coppie omosessuali ma, sempre grazie alla Corte Costituzionale, l’ingiusto trattamento è stato cancellato. Anche perché il costo per lo Stato fu di circa venti milioni di euro all’anno.
Lo sconto fiscale è diminuito del 2% all’anno, e in una seconda fase a partire dall’anno prossimo sarà dell’1%. Nel 2022, la quota esentasse è del 18%. Solo nel 2040, i pensionati pagheranno al 100% come normali contribuenti.
I pensionati pagheranno le tasse per la prima volta perché l’aumento porterà la pensione oltre la quota esente, che viene a sua volta aumentata di anno in anno, in rapporto al costo della vita.
Per il 2022 è di 9.984 euro a testa, per marito e moglie. Nel 2020 era a quota 9.408 euro. E dalla pensione si possono detrarre i contributi per la mutua, e le spese per l’assistenza se si è disabili. La quota esente è pari grosso modo al minimo vitale, non può essere dunque tassata.
Neppure per i milionari, che hanno diritto anche agli assegni familiari per i figli. A noi questo potrà sembrare assurdo, ma per i tedeschi, invece, rispetta un principio: quello che vede i diritti e i doveri uguali per tutti.