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 2022  aprile 21 Giovedì calendario

Disney a fumetti


Il disegnatore Floyd Norman, oggi 86enne, ha lavorato a capolavori dell’animazione come Il libro della giungla
e La bella addormentata. Di Walt Disney disse: «Era un talento naturale, istintivo. Semplicemente, sapeva come raccontare una storia e sapeva come lavorare su una storia rendendola il più efficace possibile per il suo pubblico». Quel talento Walt Disney lo utilizzò non solo per creare dal nulla le avventure di personaggi memorabili, ma per dare nuova vita alle fiabe della tradizione. Sia le une che le altre, attraverso il tocco e il tratto dei suoi sceneggiatori, disegnatori, animatori, si trasformarono in favole globali per il grande schermo. Superarono barriere linguistiche e culturali e di diventarono classici contemporanei, destinati a durare di generazione in generazione.
Ora alcuni di quei grandi successi trovano una nuova veste: si intitola “Grandi Classici a Fumetti Disney” la nuova collana in 40 volumi in edicola in esclusiva con Repubblica (e con le testate Gedi). La prima uscita è prevista per domani (al costo di 1,90 euro oltre al prezzo del quotidiano); quelle successive, ogni venerdì (al prezzo di 6,90 euro). La versione graphic novel restituisce il sapore disneyano nei colori, nei tratti identificativi dei personaggi, ma offre al contempo ai piccoli lettori un medium diverso, quello del fumetto, ideale per avvicinarsi alla lettura. Di ogni storia si distillano gli elementi centrali del plot, in modo che chi legge prenda confidenza con la vicenda narrata e al tempo stesso si abitui al linguaggio, immediato e divertente, dei comics. Si comincia, con il volume in uscita domani con Repubblica, da un classico amatissimo, Pinocchio. Tratto da Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi, il film targato Disney uscì negli Stati Uniti nel 1940 e in Italia, così come in altri paesi europei, soltanto dopo la Seconda guerra mondiale; nel 1941, però, era stato il primo film d’animazione ad aggiudicarsi ben due Oscar (miglior colonna sonora e miglior canzone) nonché il plauso dei critici per le straordinarie innovazioni tecniche messe in campo dalla squadra di animatori degli studios di Disney. Nella versione a fumetti che arriva in edicola, ritroviamo il tenero Pinocchio dal cappello giallo e dalla corta salopette rossa, più bambino che burattino, e il bonario Geppetto canuto, dagli occhiali e dai baffi tondeggianti, con un contorno di personaggi indimenticabili: la Fata Azzurra, il Gatto e la Volpe, Mangiafuoco con le sue marionette. Ma soprattutto il Grillo Parlante, che si fa voce narrante di tutta la storia, fino all’epilogo che tutti conosciamo: la realizzazione di un desiderio apparentemente impossibile, e che tuttavia si realizza, quello del piccolo burattino di diventare un bambino vero.
Segue, nelle prossime settimane, l’uscita de Il Re Leone (29 aprile), La sirenetta (6 maggio), Gli aristogatti (13 maggio) ed Encanto (20 maggio), per proseguire poi con una lunga carrellata di titoli che include Bambi e Biancaneve e i sette nani ma anche i recenti Cars, Monsters & Co. e Luca.
A Giovanni Rigano, disegnatore del fumetto tratto da Encanto sessantesimo classico Disney, premiato con l’Oscar 2022 come miglior film d’animazione, abbiamo chiesto qual è la sfida di creare un graphic novel a partire da un blockbuster: «Lavorare sui film Disney è sempre un lavoro di sintesi. Ma mentre sui classici del passato come Pinocchio l’operazione è più lineare, se si deve realizzare un graphic novel da una novità si lavora in parallelo al film, non dopo. Quindi si riceve un materiale visivo che è un work in progress, e ciò implica un continuo lavoro di scelta e interpretazione, per condensare la storia mantenendone lo spirito in un altro medium». La storia di Encanto, ambientata in un piccolo villaggio della Colombia e piena di magia è, spiega Rigano, un esempio di classico del XXI secolo: «È una storia che allarga il cerchio: parla di famiglia, parla di ciò che ci rende speciali, e della dinamica tra l’importanza dei legami familiari e il mondo di fuori, con il linguaggio di oggi». Allargare il cerchio, aiutarci a capire chi siamo e chi diventeremo. È lo scopo delle grandi storie, e benvenuti tutti i modi nuovi di raccontarle.