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 2022  aprile 20 Mercoledì calendario

In Turkmenistan multe a chi va dall’estetista

In Turkmenistan, seconda potenza economica dell’Asia Centrale grazie ai giacimenti di gas naturale, governata da una dittatura (il 19 marzo si è insediato il nuovo presidente, Serdar Berdymukhamedov, figlio dell’ex capo di Stato, Gurbanguly Berdymukhamedov), è stato annunciato un giro di vite sui trattamenti di bellezza.
Le donne dell’ex repubblica sovietica non potranno sottoporsi a iniezioni di Botox, ma nemmeno allungare le proprie ciglia con le extension o utilizzare unghie finte. La notizia è stata data da Radio Azatlyk, la divisione turkmena di Radio Free Europe-Radio Liberty, e ha fatto presto il giro dei media dell’ex Urss. Anche la giornalista Ksenija Sobcak, figlia dell’ex sindaco di San Pietroburgo, Anatolij Sobcak, che ha sfidato Vladimir Putin alle elezioni presidenziali del 2018, ha rilanciato sui suoi canali social questo singolare provvedimento, uno dei primi atti del neo presidente Serdar Berdymukhamedov.
Il giornale online Lenta.ru, uno dei più popolari della Russia, riporta come le forze dell’ordine turkmene imporrano multe da 300-500 manat (circa 80-130 euro, una somma importante considerando lo stipendio medio del Paese è di circa 275 euro mensili) per chi si sottoporrà ai trattamenti estetici come Botox, contouring ed extension. Non solo, le donne potranno anche essere detenute per «aver usato oggetti estranei sui loro corpi», ma anche i dipendenti dei saloni di bellezza saranno ritenuti responsabili e potranno essere soggetti a multe fino a 265 euro e all’arresto fino a 15 giorni. «Manicure, pedicure, cosmetologia, massaggi, depilazione, correzione delle sopracciglia. Nessuno può lavorare», ha riferito una fonte ad Ashgabat, dove i centri di bellezza stanno chiudendo, visto che solo i parrucchieri potrebbero lavorare, ma solo con taglio e messa in piega, la tinta pare non sia possibile.
L’introduzione di questi divieti non è stata ancora ufficialmente confermata e secondo i gestori di alcuni centri estetici interpellati da Radio Azatlyk la polizia ha però iniziato ad andare nei saloni di bellezza segnalando il divieto di fornire determinati servizi a donne e ragazze. Ma le forze dell’ordine fanno questo senza presentare nessun documento che confermi l’introduzione del provvedimento.
Nel luglio scorso, la polizia aveva arrestato diverse donne per aver indossato jeans, abiti corti e attillati. Il rafforzamento del controllo sull’aspetto delle donne potrebbe essere un’iniziativa del nuovo capo del ministero degli affari interni. I divieti sono generalmente imposti sulla base di un’ordinanza orale con riferimento alla necessità di «onorare le tradizioni storiche e culturali dei turkmeni e non perdere le radici nazionali», ha ricordato la testata Glavred.