Corriere della Sera, 20 aprile 2022
Massime e minime di condizionatori e termosifoni
Il governo accelera su due fronti per contrastare il caro energia. Da una parte la missione in Africa per le nuove forniture di gas, dall’altra la stretta sui consumi nel pubblico a partire da maggio. Nel primo caso l’esigenza è accelerare la firma dei contratti per evitare che i clienti asiatici, in testa la Cina, arrivino per primi innescando un ulteriore rincaro dei prezzi. La difficoltà è avere forniture puntuali a causa della complessità dell’estrazione di gas naturale liquefatto. Soprattutto in Angola, dove Eni lavora da diverso tempo e conta di aumentare i prelievi. Svilupperà due campi, Quiluma e Maboqueiro, con riserve per 42 miliardi di metri cubi all’anno. L’imperativo è diversificare gli approvvigionamenti di metano smontando la dipendenza da Mosca che fornisce all’Italia il 38% del suo fabbisogno. L’altra strada da percorrere è razionare i consumi di uffici e abitazioni. Coprire per intero, da subito, le forniture russe non è praticabile. Se però l’Europa dovesse adottare la linea più dura, procedendo all’embargo del metano, il piano nazionale è limitare i consumi, risparmiare nella stagione estiva per non trovarsi scoperti in inverno. Così da maggio il governo dà il via all’«operazione termostato». Un emendamento al decreto Bollette prevede in tutti gli uffici pubblici – al netto di ospedali e case di cura – di tenere i condizionatori a non meno di 27 gradi con una tolleranza massima di due gradi. In inverno invece i riscaldamenti dovranno rispettare i 19 gradi, con una tolleranza fino a 21. L’obiettivo è ridurre i consumi di metano per 4 miliardi di metri cubi l’anno. Abbassare di un grado la temperatura in un’abitazione garantisce infatti risparmi sul gas di circa il 7-8%.
Intanto oggi il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e il collega agli Esteri, Luigi Di Maio, voleranno in Angola e poi in Congo. In Angola è prevista la firma di una dichiarazione di intenti che, per conto di Eni (in missione ci sarà anche l’ad Claudio Descalzi), prevede nuova capacità di liquefazione del gas attorno agli 1,5 miliardi di metri cubi l’anno dal 2023. Eni ha una quota, del 13,6%, di Angola Lng la cui capacità di liquefazione è pari a 5,25 milioni di tonnellate all’anno. E fa parte di un altro consorzio con un nuovo progetto di estrazione. In Congo le forniture sarebbero tarate attorno ai 5 miliardi di metri cubi ma dal secondo trimestre 2023. A sostegno della missione il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in Umbria a causa del Covid, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica del Congo, Dénis Sassou N’Guesso.