Corriere della Sera, 19 aprile 2022
I vangeli di Benigni
Benigni dantista, Benigni costituzionalista, Benigni teologo. Dopo «I dieci comandamenti» eccolo impegnato a introdurre la trasmissione di Rai1 «Papa Francesco e il racconto dei Vangeli», ma soprattutto a rovesciare un tema centrale del Cristianesimo, la sofferenza, la cui origine discende dal peccato originale e il cui segno distintivo è quello della croce.
Benigni, invece, ha messo a fuoco il volto gioioso del Cristo nel giorno della Resurrezione. Ha citato la lettera di S. Paolo ai Filippesi: «Siate allegri nel Signore» e S. Agostino: «Nutre la mente solo ciò che la rallegra». Ma ha riportato anche le parole laiche di Jorge L. Borges («Ho commesso il peggiore dei peccati che un uomo possa commettere. Non sono stato felice») e di Walt Whitman («Se tardi a trovarmi, insisti. Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro… e se non mi trovi più, in fondo ai tuoi occhi, allora vuol dire che sono dentro di te»). Molti miracoli del Cristo sono nel segno della gioia, a cominciare dalle nozze di Cana. Benigni ha poi commentato il quadro di Raffaello «Madonna Sistina» che si trova a Dresda e di cui ha scritto Vassilij Grossman. Era anche l’occasione per parlare dell’Ucraina e per testimoniare solidarietà a una nazione invasa dalla Russia. Dopo Benigni, il Papa ha invitato a leggere le Scritture: «Continuo a consigliare il contatto giornaliero con il Vangelo perché se tu non hai contatto giornaliero con la persona amata, difficilmente potrai amare. L’amore è il contatto continuo, è il parlare continuo, è ascoltare l’altro, guardarlo. L’amore è condividere».
Il programma «Volti del Vangelo» di Andrea Tornielli e Lucio Brunelli raccoglieva alcune delle riflessioni che nei nove anni del suo pontificato Francesco ha dedicato ai protagonisti dei Vangeli, dalla chiamata dell’esattore delle tasse Matteo alla parabola del Buon Samaritano. Ad aprire l’evento, Monica Maggioni, direttrice del Tg1.