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 2022  aprile 16 Sabato calendario

In morte di Giusi Ferré

Michela Proietti, Corriere della Sera
Era il senso morale, come ha ricordato Quirino Conti nella postfazione del libro Buccia di Banana , a caratterizzare Giusi Ferré, scomparsa a 75 anni la scorsa notte a Milano dopo una lunga malattia. La notista di moda e costume più famosa d’Italia, inventrice delle «scivolate» di stile diventate un appuntamento fisso dei lettori di Io Donna , sapeva muoversi con equilibrio tra ironia e lettura della società. «Nell’epoca del body shaming lei ha potuto proseguire le sue riflessioni senza mai urtare la sensibilità di nessuno, perché il suo giudizio si fermava ai vestiti e non riguardava mai le persone», ricorda ora Danda Santini, direttrice di Io Donna , il femminile del Corriere che ha ospitato per anni il suo tocco di classe – dedicato alle icone di stile – e la temuta «buccia di banana», riservata a chi eccedeva nelle stranezze della moda. «Perdiamo non solo una collaboratrice insostituibile, ma un’amica alla quale brillavano gli occhi ogni volta che le lanciavi uno spunto e lei pensava subito a come trasformarlo in un pezzo».

Milanese doc, figlia di un tranviere e di una sarta, ha cominciato da subito a lavorare nel mondo della moda e lo ha fatto fino alla fine (l’ultima sua rubrica uscirà sul settimanale oggi in edicola). I capelli rossi «sparati» in alto, come una proiezione dei pensieri, erano diventati il suo tratto distintivo, così come il nero, che amava indossare più di ogni altro colore. Nata sotto il segno del Sagittario, il 16 dicembre, ha «allevato» una generazione di giornalisti che come lei cercavano di decifrare la società attraverso la moda e viceversa, in un rimando continuo.  
Seconda di tre figli, era imparentata con Oreste Speciani, il noto nutrizionista milanese, ma non con Gianfranco Ferré, con il quale però aveva un forte legame. Mai piegata all’uso del computer, ha continuato ad usare la macchina per scrivere, che maneggiava con grande velocità, usando solo due dita: dopo l’esordio a Epoca, aveva scritto per Linea Italiana e Linea Sport, diretti da Fabrizio Pasquero. Fu poi presa all’Europeo ed è sua la prima intervista a Miuccia Prada, nel periodo in cui Karl Lagerfeld dichiarò che avrebbe voluto inventare lui la borsa di nylon con le catene stile Chanel. Abilissima a cogliere in ogni racconto il dettaglio più curioso, in quella intervista era riuscita a far ricordare a Miuccia Prada di quando il padre portava in America la moglie e la zia Rocchina a bordo del transatlantico vestendole di nero, perché in caso di naufragio non sarebbero state divorate dai pescecani. 
Dopo aver scoperto i più grandi talenti come Gianni Versace, aveva dedicato al grande amico Giorgio Armani il volume Giorgio Armani, il sesso radicale e oggi lui la ricorda così: «Cara Giusi sei stata un’amica, discreta e leale. Mi mancherà molto la profonda sensibilità con cui sapevi raccontare il mio pensiero e il mio lavoro. E mi mancheranno la tua ironia, lo spirito critico, la tua risata squillante». Condirettore di Amica, oltre ad aver inventato nel 2002 il format «Buccia di Banana» – diventato poi un libro (Rizzoli) e una trasmissione – è stata nella giuria del programma Italia’s Next Top Model. Era riuscita a trasformare la sua severità in ironia pungente, senza mai scendere a compromessi in fatto di cultura, ripetendo con l’inconfondibile erre moscia che «per scrivere un pezzo al giorno bisogna leggere almeno un libro al giorno».

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Veronica Timperi, Il Messaggero
«L’eleganza non nasce solo da ciò che porti, ma anche da ciò che pensi». Era una delle frasi che amava pronunciare spesso Giusi Ferré, decana del giornalismo di moda italiano, irriverente ed eclettica, penna temutissima dal fashion system, che si è spenta ieri, a Milano, all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia. Per anni le sue due rubriche sul settimanale Io Donna, Tocco di classe e Bucce di Banana sono state le più attese, temute e commentate tra gli addetti ai lavori.
CREATIVITÀ
Iconica come Anna Piaggi, il mondo della moda piange la sua scomparsa, riconoscendole talento, arguzia, ironia. Nata a Milano il 16 dicembre del 1946, sotto il segno del Sagittario del quale incarnava il profondo senso di libertà e l’estrema creatività, era la seconda di tre figli. Il padre era tranviere e la madre sarta. Nonostante portassero lo stesso cognome non aveva legami di parentela con lo stilista Gianfranco Ferré con cui aveva però un forte legame, tanto da scriverci su due libri memorabili Gianfranco Ferré: la poesia del progetto, nel 1998 e Gianfranco Ferré: itinerario, nel 1999. Attenta osservatrice del costume e della moda ha sempre lavorato nel settore formando una generazione di giornalisti fashion. Il suo debutto da reporter è avvenuto nella rivista Epoca, per poi proseguire nelle testate Linea Italiana e Linea Sport, approdando infine all’Europeo. È qui che la rossa del giornalismo di moda, così la chiamavano per via della sua chioma fiammante, che ha sempre, fino alla fine usato la macchina per scrivere invece del pc, si è fatta subito notare con la prima intervista in assoluto rilasciata da Miuccia Prada agli esordi, in cui la stilista ricordò un aneddoto di quando il padre portava la mamma e la zia Rocchina in America a bordo del transatlantico vestendole di nero, perché era convinto che, in caso di naufragio, non sarebbero state divorate dai pescecani. Tanti i brand e lo stile che ha raccontato attraverso i suoi libri: da Alberta Ferretti: lusso, calma, leggerezza (1998), a Now and... Moncler 1952-2002 (2002) e Buccia di Banana: lo stile e l’eleganza dalla A alla Z (2012). Quest’ultimo, che poi prende il nome dalla sua rubrica, era diventato anche un docureality trasmesso da Lei Tv. In tv aveva anche fatto parte della giuria del programma Italia’s Next Top Model.
I LAVORI
Tra i suoi ultimi lavori, nel 2015, il libro Giorgio Armani, il sesso radicale. Re Giorgio la ricorda con commozione: «Cara Giusi, sei stata un’amica, discreta e leale. Mi mancherà molto la profonda sensibilità con cui sapevi raccontare il mio pensiero e il mio lavoro. E mi mancheranno la tua ironia, lo spirito critico, la tua risata squillante. Con affetto sono vicino alla tua famiglia in questo momento di dolore». «Un altro grande dolore tra le poche che amavo col cuore», la piange lo stilista Maurizio Pecoraro, commentando il post su Instagram del noto giornalista Fabrizio Sclavi che con lei, dal 1998 al 2002 ha diretto Amica: «La miglior compagna di vita, di viaggio e di lavoro. Una grande intelligenza che ho avuto la fortuna di avere vicina come amica».