La Stampa, 15 aprile 2022
Il caso del libro "La mascella di Caino"
Le storie più avvincenti cominciano sempre almeno due volte. Così è stato anche per La mascella di Caino, un racconto ideato dal cruciverbista Edward Powys Mathers pubblicato a Londra nel 1934 e diventato famoso adesso, grazie a TikTok. Partiamo però dal principio, e raccontiamola per bene. Il 1934 è lo stesso anno in cui uscì Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie: i due libri avevano in comune il fatto di essere dei gialli, ma le somiglianze finivano qui; uno era un romanzo per così dire normale, mentre l’altro era un sofisticatissimo enigma di cui, in un secolo, sono riuscite a venire a capo solo tre persone. In che senso? Tanto per cominciare gli omicidi erano sei, e quindi c’erano sei casi diversi da risolvere. Poi, le pagine (cento) erano state stampate in disordine. Stava al lettore scoprire l’ordine giusto, facendosi aiutare dalla miriade di indizi, citazioni letterarie e riferimenti di tutti i tipi contenuti in ogni pagina e, una volta riorganizzate le storie, capire chi fossero i colpevoli. Le combinazioni erano più di 32 milioni. Un’idea simile poteva venire soltanto a un sadico, e infatti Mathers, che di mestiere era traduttore, poeta e creatore di cruciverba per l’Observer (l’edizione domenicale del Guardian, nonché il più antico domenicale al mondo), scelse come pseudonimo il nome del primo grande inquisitore dell’Inquisizione spagnola: Torquemada. Il volume, il cui titolo completo era The Torquemada Puzzle Book, conteneva varie cose: giochi e cruciverba, un dizionario che raccoglieva tutte le parole usate ma senza le definizioni e, come gran finale, le cento pagine del diabolico gioco La mascella di Caino (la mascella d’asino con cui si racconta che Caino fece fuori Abele). Per invogliare le persone a partecipare venne messo in palio un premio di 25 sterline. A risolvere il rompicapo provarono in molti, ma ci riuscirono in due: i signori W.S. Kennedy e S. Sydney-Turner. Nel 1939 Edward Powys Mathers, alias Torquemada, morì, e da lì sul suo puzzle calò il buio.
Nel 2017, a Patrick Wildgust, curatore di una fondazione e casa-museo dedicati allo scrittore del ‘700 Laurence Sterne, capita tra le mani una copia del Torquemada Puzzle Book, e decide di provare a risolverlo. Non pago, ne parla con John Mitchinson, fondatore della casa editrice inglese Unbound. Quest’ultimo pensa bene di ripubblicarlo, e così La mascella di Caino esce per la seconda volta, appunto nel 2019. Unbound offre una ricompensa di mille sterline a chi trova la soluzione, e una persona c’è: il comico (e creatore di cruciverba) inglese John Finnemore. Applausi, congratulazioni, e sembra di nuovo finita lì. Nel novembre del 2021 la ventiquattrenne americana Sarah Scannell pubblica su TikTok un video in cui parla del libro mostrando la parete su cui ha attaccato le cento pagine ritagliate, e spiega che sta provando a sistemarle nel giusto ordine e a svelare i sei misteri. Il video diventa virale, in pochi giorni tutte le copie de La mascella di Caino presenti sul mercato vanno esaurite e Unbound deve ristamparlo alla velocità della luce. In Italia se ne accorge Sara Panzera, giovane collaboratrice di Mondadori che Donatella Minuto, responsabile della narrativa straniera, aveva incaricato di monitorare le piattaforme social: lo scouting del nuovo millennio si fa anche così. Mondadori decide di scommettere su questo fenomeno venuto dal passato, e la versione italiana del rompicapo esce a marzo 2022, tradotta da The Crime Badger (uno pseudonimo dietro cui si cela un collettivo di traduttori di altissimo livello), con una prefazione dell’enigmista e semiologo Stefano Bartezzaghi. Anche in questo caso, c’è un premio in palio per chi arriverà vittorioso alla fine del gioco. Ormai il libro è in classifica da settimane e le interazioni italiane su TikTok si aggirano intorno ai 4 milioni. Tra questi c’è chi si chiede come si possa sperare di risolvere un enigma scritto in un’altra lingua. Donatella Minuto dice a La Stampa: «In realtà la versione italiana offre molti indizi, agevola più di quella originale». Minuto ci racconta poi che nella resa in traduzione The Crime Badger si è avvalso dell’aiuto del solutore inglese Finnemore, ovvero l’unico a farcela in questo secolo (per ora): «Naturalmente la soluzione ce l’abbiamo, ma le sue dritte sono state fondamentali per tradurre al meglio. Tanto che adesso stiamo dando una mano ai traduttori di tutta Europa». Come si spiega, però, che un diabolico enigma del 1934 abbia successo nel 2022? Secondo Minuto la risposta è una sola: certo, per giocare servono pazienza, ingegno, cultura, ma su tutto vince il gusto della sfida. Sempre sperando di non fare la fine di Abele.