Giuseppe Agliastro per “la Stampa”, 14 aprile 2022
DAI, CHE CI STIAMO AVVICINANDO AL PUNTO DI NON RITORNO - PUTIN AVVISA LA NATO E GLI AMERICANI: I RUSSI SONO PRONTI A SPARARE SUI CONVOGLI COI RIFORNIMENTI PER L’UCRAINA - GLI STATI UNITI HANNO ANNUNCIATO NUOVI ARMAMENTI PER KIEV DA 800 MILIONI DI DOLLARI: COMPRESI SISTEMI D’ARTIGLIERIA, ELICOTTERI E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LE ARMI CHIMICHE. IL PENTAGONO HA GIÀ DETTO DI AVER FORNITO ALL’UCRAINA OLTRE 5.000 MISSILI ANTICARRO JAVELIN E 1.400 RAZZI ANTIAEREO STINGER - DA QUANDO BIDEN È ENTRATO ALLA CASA BIANCA GLI USA HANNO MANDATO ALL’UCRAINA ARMI PER 2,5 MILIARDI DI DOLLARI… -
“Avvisiamo che i mezzi di trasporto Usa-Nato che portano munizioni e armi attraverso il territorio ucraino saranno visti da noi come obiettivi militari legittimi». Mentre in Ucraina la guerra scatenata da Putin continua a uccidere, il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov lancia un avvertimento che di certo non attenua le tensioni tra Mosca e la Nato. Diversi governi occidentali stanno fornendo armi all’esercito dell’Ucraina dopo che, lo scorso 24 febbraio, il Paese è stato invaso dai soldati del Cremlino.
Un peso notevole lo hanno le armi in arrivo dagli Usa, che proprio ieri - mentre si teme una nuova offensiva delle forze armate russe nel Donbass - hanno annunciato che si apprestano a inviare a Kiev nuovi armamenti per 800 milioni di dollari: compresi sistemi d’artiglieria, elicotteri e sistemi di protezione contro le armi chimiche. Il Pentagono ha già detto di aver fornito all’Ucraina oltre 5.000 missili anticarro Javelin e 1.400 razzi antiaereo Stinger.
Secondo il portavoce, John Kirby, da quando Joe Biden è entrato alla Casa Bianca gli Usa hanno mandato a Kiev armi per 2,5 miliardi di dollari. Ma adesso che l’Ucraina è stata aggredita dall’esercito russo anche molti altri Paesi della Nato forniscono armamenti e mezzi militari alle truppe di Kiev. «Senza armi aggiuntive questa guerra sarà un bagno di sangue senza fine che porterà miseria, sofferenza e distruzione», ha dichiarato da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che chiede ai Paesi Ue di fissare dei paletti per abbandonare o limitare il consumo di gas e petrolio provenienti dalla Russia.
A essere contrario all’invio di armi all’Ucraina è ovviamente il governo russo, le cui truppe hanno invaso il Paese vicino. Non per niente Sergey Ryabkov aveva lanciato un avvertimento simile a quello di ieri già il 12 marzo. La Russia - aveva affermato un mese fa il vice ministro degli Esteri di Mosca - «ha avvertito gli Stati Uniti che pompare armi da un certo numero di paesi (...) non è solo una mossa pericolosa, è un'azione che rende quei convogli obiettivi legittimi».
Stephen Biddle, professore di Affari internazionali e pubblici alla Columbia University, afferma però che «non è così facile fermare questo flusso». «Cose come munizioni e missili a spalla - spiega il docente all’Ap - possono essere trasportati in camion che assomigliano a qualsiasi altro camion commerciale. E i camion che trasportano le munizioni che i russi vogliono interdire sono solo una piccola parte di un flusso molto più ampio di merci e commerci che si muove in Polonia, Ucraina e attraverso la frontiera».
La Russia intanto continua a minacciare nuove azioni belliche. Ieri infatti il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le sue truppe colpiranno i centri di comando ucraini se - queste le parole del dicastero di Mosca - l’esercito di Kiev continuerà a tentare di «attaccare strutture in Russia».
«Possiamo notare che le forze ucraine stanno cercando di condurre attività sovversive e attaccare strutture in Russia. Se tali attività continuano - ha tuonato il ministero di Mosca - le forze armate russe effettueranno attacchi ai centri decisionali, compresi quelli a Kiev, che è ciò che l'esercito russo si è finora astenuto dal fare». Ma la risposta è arrivata dal fronte del Mar Nero. Le difese missilistiche di Odessa hanno lanciato due missili anti-nave Neptune e colpito l’incrociatore russo Mosca, con «danni gravissimi», ha precisato il governatore dell'oblast di Odessa, colonnello Maksym Marchenko.
L’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe ha portato morte e distruzione nel cuore dell’Europa dando inizio a una guerra in cui hanno perso la vita tantissime persone, tra cui migliaia di civili innocenti. Il presidente americano Joe Biden ha parlato di «genocidio» e ha affermato che «Putin sta cercando di cancellare l'idea di essere ucraini». È «inaccettabile», ha commentato irritato il Cremlino in risposta. Una ferma condanna del conflitto in Ucraina è arrivata ieri da Papa Francesco: «L'aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio», ha detto il Pontefice.