La Stampa, 13 aprile 2022
La centenaria canadese richiamata in pista
La chiamano Hurricane Hazel. “Hazel” è il suo nome di battesimo. “Hurricane” si è aggiunto a qualche punto della sua lunga vita vissuta con la forza di un uragano. Adesso che a 101 anni il ciclone Hazel ha accettato l’offerta di lavoro che allunga di altri tre anni il suo contratto come direttrice dell’aeroporto di Toronto, il più grande del Canada, “Hurricane” potrebbe essere sostituito con “Highlander”, immortale. L’estensione dell’incarico è stata annunciata la scorsa settimana, un mese fa l’Università di Toronto Mississauga l’ho riconfermata come consulente speciale per la sua «conoscenza enciclopedica della politica».
Piccola, quasi minuta, una nuvola di capelli bianchi fini come lo sono quelli dei vecchi, la faccia solcata da rughe profonde che come diceva Anna Magnani «non me le toccate, ci ho messo una vita a farmele», Hazel di cognome fa McCallion. È nata a Port Daniel, Quebec, nel 1921, ultima di cinque fratelli. Padre pescatore e madre casalinga che gestiva la fattoria di famiglia, Hazel avrebbe voluto laurearsi, ma non c’erano i soldi. Prese un diploma e andò a lavorare alla Kellogg a Montreal. Poi in uno studio di ingegneria a Toronto. Poi passo dopo passo è diventata una delle icone del Canada moderno: così l’ha descritta il premier dell’Ontario, Doug Ford, in occasione della celebrazione del suo centesimo compleanno, l’anno scorso. Lei è arrivata all’evento con indosso una maglia della Ontario Women’s Hockey Association con il nome Hazel sul retro e il numero 100, un cenno al suo periodo come giocatrice professionista di hockey, che aveva praticato con lo stesso immaginabile piglio in gioventù. Secondo il Montreal Star era una «pattinatrice veloce e dal tiro potente» e perse due denti durante una partita. Giocava per 5 dollari a partita (attuali 100 dollari canadesi).
A lei sono intitolati una scuola, una biblioteca e una squadra di baseball. Il 14 febbraio è anche l’"Hazel McCallion Day” in tutto lo stato dell’Ontario e lo scorso febbraio è stato annunciato un progetto di metropolitana leggera soprannominato Hazel McCallion Line.
Hurrican Hazel è cresciuta nei tempi duri della Depressione, e dura è diventata anche lei. Un osso duro, durissimo anzi, come ha capito chiunque si sia trovato suo cammino.
Quando nel 1978 si è candidata a sindaco di Mississauga, durante la campagna elettorale la davano perdente assicurata. Perché era una donna, dicevano. Ed essere donne era considerato un fattore di debolezza, dicevano. Non avevano capito nulla. E il primo a farne le spese fu l’avversario, sbaragliato con la forza di un uragano. Con la stessa forza ciclonica è stata rieletta altre 12 volte, rimanendo in carica per un totale di 36 anni e portando questa città agricola dal nome sconosciuto ai più, a diventare la settimana più grande del Canada.
Le cronache raccontano che era sindaco da pochi mesi quando un treno della Canadian Pacific pieno di sostanze tossiche deragliò, con esplosioni e un grande incendio. Fu lei a supervisionare l’evacuazione della città e a coordinare l’emergenza nonostante una caviglia slogata: furono messe in salvo 200mila persona, senza morti o feriti gravi. Schietta e diretta, la descrivono. E con un piglio populista e pragmatico, stile pugilistico. Andava a fare la spesa nei negozi, in mezzo alla gente, per capire i bisogni e le frustrazioni dei cittadini. Poi il materiale finiva diritto nei comizi con cui stendeva gli avversari. «È l’unica politica in Ontario che mi spaventa a morte» ha detto un ex premier. Nelle cronache è finita anche per un conflitto di interessi, una questione di appalti e un’accusa di aver favorito l’azienda per cui lavorava uno dei tre figli. Il caso è poi stato archiviato.
Quando a 93 anni, nel 2014, ha lasciato la poltrona di sindaco di Mississauga, non ha pensato neppure un momento di ritirarsi a vita privata. Ha continuato a fare politica, appoggiando anche Justin Trudeau prima della sua candidatura a primo ministro nel 2015. E poi è stata nominata direttrice dell’autorità portuale di Toronto. Per la precisione la Greater Toronto Airport Authority (GTAA), che gestisce l’aeroporto Pearson di Toronto, il più grande hub aeronautico del Canada, 50 milioni di passeggeri all’anno.
Per il suo novantesimo compleanno la rivista canadese “Confidence Bound” le ha chiesto qual è il suo segreto. Hurricane Hazel ha risposto che a darle energia sono la fede e fare le pulizie: «I lavori domestici e il giardinaggio sono grandi forme di esercizio e mantieni l’umiltà».