Corriere della Sera, 13 aprile 2022
Le carceri russe (e turche) strapiene
Avete presente gli orrori nelle carceri russe denunciati da Amnesty International, da varie ONG e più ancora dal sito gulagu.net? I pestaggi, le brutalità, i detenuti gettati dalle finestre, le umiliazioni, gli stupri nel carcere di Saratov e altre prigioni documentati da una gran quantità di filmati agghiaccianti raccolti dall’ex detenuto Sergei Savelyev e postati online su una miriade di siti, giornali e tv di tutto il mondo (da spavento il servizio de Le Iene) con un tale impatto da obbligare Mosca a promettere correzioni? Per carità, non saranno tutti così, i penitenziari da San Pietroburgo a Petropavlovsk, però stordisce sapere quante sono le persone recluse in Russia: quasi mezzo milione. Un terzo dei 1.414.172 uomini e donne che nel gennaio 2021, dato più recente, risultavano detenuti nelle 49 amministrazioni carcerarie degli Stati membri del Consiglio d’Europa. Numeri diffusi dal dossier Prisons and Prisoners in Europe 2021 a cura di Marcelo F. Aebi, Edoardo Cocco, Lorena Molnar & Mélanie M. Tiago appena pubblicato dall’Università di Losanna. Dove si legge appunto che nel 2021 i reclusi erano 53.329 in Italia 59.045 in Germania, 62.673 in Francia, 87.035 Gran Bretagna contro 275.115 in Turchia e 478.714 in Russia. Nove volte più che da noi. Quanto al rapporto con la popolazione, ogni 100.000 abitanti (più o meno quelli di Andria) c’erano 90 detenuti in Italia, 162 in Albania, 176 in Estonia, 179 in Polonia, 180 nella Repubblica Ceca, 190 in Lituania, 192 in Slovacchia, 215 in Azerbaigian, 231 in Georgia, 325 in Turchia (unico Paese senza un passato comunista) e 328 nella Federazione Russa. Un dato presumibilmente cresciuto con le ultime retate di chi si è opposto all’invasione dell’Ucraina. Curiose, se non dessero i brividi, le parole dette da Matteo Salvini nel marzo ‘17 dopo uno degli arresti dell’oppositore Aleksei Navalny, destinato a perdere parzialmente la vista perché colpito agli occhi da un lancio di zelyonka per poi essere avvelenato col gas nervino e infine tornare a Mosca per essere sbattuto in carcere per nove anni: «Mi sembra esagerato creare novelli eroi. È l’ennesima montatura mediatica. Io sono per la libertà di pensiero. E sono sempre per le manifestazioni autorizzate. Ma non mi pare che questa fosse autorizzata». Assai più grave gli sembrerà, in tempi di Covid, usar gli idranti sui neofascisti di Forza Nuova…