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 2022  aprile 12 Martedì calendario

MACRON E’ COME IL PD: LO VOTANO I VECCHI - IL PRIMO TURNO DELLE PRESIDENZIALI IN FRANCIA RIPROPONE LA SOLITA SPACCATURA SOCIO-ECONOMICO-ANAGRAFICA DELL’ELETTORATO - I PENSIONATI STANNO CON MACRON, I GIOVANI IDEALISTI CON IL SINISTRATO MELENCHON E IL CETO PRODUTTIVO (DAI 35 AI 59 ANNI) VOTA IN MAGGIORANZA PER MARINE LE PEN - IL SUD DELLA FRANCIA PENDE A SINISTRA, IN BRETAGNA E NORMANDIA COMANDA MACRON, NEL CENTRO-NORD GLI ELETTORI PREFERISCONO LE PEN… -

Una Francia spaccata per geografia, età, reddito, segnata da una frattura. È questo il Paese che emerge dal voto di domenica scorsa, contraddistinto dall'avanzata dell'estrema destra e dell'estrema sinistra e dal forte ridimensionamento dei grandi partiti tradizionali. Incrociando quel che mostra la mappa dei risultati con i dati di un'indagine Ipsos (condotta su 4 mila persone prima del voto), si profila l'identikit degli elettori dei primi quattro candidati.

GLI ANZIANI CON MACRON Curioso che quello che si è imposto come il presidente più giovane della République non riesca a far breccia nelle nuove generazioni. Solo 1 giovane su 5, nella fascia 25-34 anni, lo ha votato. A trainare i consensi sono gli anziani, senza i quali non l'avrebbe spuntata: addirittura il 41% degli over 70 lo preferisce (il 30% tra i 60 e i 69 anni). Macron è il candidato che ottiene più consensi anche tra i più abbienti: dirigenti (35%) e quadri (28%).

E pure quello che convince il maggior numero di laureati e benestanti: il 35% di chi guadagna oltre 3 mila euro netti al mese (mentre soltanto il 15% delle famiglie sotto la soglia dei 1.250 euro lo vota). Macron si conferma dunque il «presidente dei ricchi», appellativo affibbiatogli dalla sinistra ma condiviso dalla destra lepenista quando soppresse l'Isf, l'Impôt sur la fortune , una super-patrimoniale voluta da Mitterrand.

Gli elettori di Macron sono anche i più fedeli e convinti: il 74% aveva già votato per lui nel 2017 e il 61% dice di aver fatto la propria scelta diversi mesi fa. È arrivato in testa nell'Ovest, nell'Est e nel Centro della Francia: si è rafforzato nei comuni della Loira Atlantica (ma a Nantes l'ha spuntata Mélenchon), nelle Alpi Occidentali e nella Valle del Rodano, antiche roccaforti dei Républicains. Ha stravinto anche tra i francesi in Italia (49,6%).

REDDITI BASSI CON LE PEN A Marine Le Pen ha giovato aver fatto virare la campagna elettorale sull'argomento che ora sta in cima alle preoccupazioni dei francesi: tra i suoi elettori la questione del potere d'acquisto (69%) è passata davanti all'immigrazione (55%). Del resto a votarla sono in buona parte persone a basso reddito: il 31% di chi guadagna meno di 1.250 euro netti al mese (e il 57% tra quelli sotto i 2.000 euro).

Meno abbienti, e anche più giovani: il 26% di loro ha meno di 25 anni. Tuttavia, è nella fascia di età 35-59 che la Le Pen pesca consensi più di tutti: il 28-30% sta con lei. Il Rassemblement national è in testa nel Nord industriale e sulla costa mediterranea. Giovani con Mélenchon Un francese su tre tra i 25 e i 34 anni ha votato per il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon. Giovani di estrazione varia: il 25% di dirigenti, quadri e impiegati vota per lui, ma anche il 23% degli operai. È anche il candidato che riceve più voti dai disoccupati (34%).

All'opposto, è il leader che riscontra meno fiducia tra gli anziani: solo il 9% degli over 70 lo preferisce. Il 66% dei suoi elettori lo aveva scelto già nel 2017, ma è lui ad aver convinto il maggior numero di elettori dell'ultima ora: il 23%. Ha vinto nell'Île-de-France, la regione di Parigi (con appena 2.500 voti più di Macron) ed è arrivato primo in alcuni quartieri della capitale e nella periferia, oltre che in città importanti come Lille, Strasburgo, Nantes e Rennes.

ZEMMOUR E IMMIGRATI  Gli elettori del controverso leader dell'estrema destra Eric Zemmour sono eterogenei, sia per età che per estrazione sociale. Ciò che accomuna chi l'ha scelto è la preoccupazione per l'immigrazione, citata come la questione principale (72%), di gran lunga avanti a delinquenza (55%) e potere d'acquisto (41%).