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 2022  aprile 12 Martedì calendario

Parla Enea Bastianini

«Qui è la segreteria del dottor Carlo Pernat. Il dottore in questo momento non può rispondere: si sta scolando un bottiglione di Prosecco Doc. Le passo il mio collega, il signor Enea». Il cellulare del manager genovese è finito tra le mani di Tony Arbolino, uno dei suoi piloti. Risate. Che festa, in Texas: Tony ha vinto la gara di Moto2, il “collega” quella di MotoGp. E mentre Pernat brinda, Enea Bastianini detto Bestia risponde ridendo al telefono. «Sono l’assistente del dottor Carlo, dica».
Seconda vittoria in 4 gare, di nuovo in testa alla classifica: è troppo presto per fare un pensierino al Mondiale?
«Sì e no. Non lo so, vediamo. Per ora l’obiettivo rimane lo stesso di inizio stagione: essere tra i migliori cinque. Continuiamo a fare delle belle corse, e prendere più punti possibile».
La MotoGp è quello sport in cui c’è una Ducati che supera tutti sul rettilineo, ma nel campionato arriva sempre seconda.
«Ecco: inutile sprecare energie rincorrendo sogni. Ora manteniamo il sorriso, pensiamo a divertirci. Ne riparliamo tra qualche mese».
Ha la moto più vecchia di tutti i ducatisti, ma da solo ha fatto più punti dei piloti ufficiali di Borgo Panigale messi insieme.
«Con la Gp21, la stessa moto che l’anno scorso usava Bagnaia, ho un bel feeling: riesco a esaltare il mio punto di forza, l’entrata in curva. E nel box posso contare su una squadra straordinaria, un gruppo di amici veri, una famiglia che lavora giorno e notte in armonia. Pigiamino non sbaglia mai la strategia».
Secondo Alberto ‘Pigiamino’ Giribuola, capotecnico del team Gresini, a Austin si dovevano risparmiare le gomme nella prima parte e spingere negli ultimi 7 giri.
«Ho fatto il record sul giro, e poi è andato tutto bene. Però il segreto di questa stagione è anche nelle qualifiche: l’anno scorso le sbagliavo sempre, in griglia cominciavo lontanissimo. In Thailandia e Malesia, nei test invernali, mi sono allenato solo sul time attack. Ora la domenica parto davanti, non devo fare rimonte impossibili. Però lascio il Texas con un piccolo rimpianto».
Quale?
«Puntavo alla pole, ma sono caduto e al via mi sono dovuto accontentare della seconda fila».
Dice Pernat di lei: guida pulito come Lorenzo, ha il talento di Iannone e la freddezza di Dovizioso.
«In realtà mi sento ancora un po’ un esordiente: ho tanto da imparare.
Metto passione in quello che faccio, ma senza farmi travolgere dalle emozioni. Rimango sempre sereno e sorridente, anche quando scendo in pista e mi trasformo nella Bestia».
A Imola stanno già impazzendo per l’arrivo di una bestia rossa, la Ferrari di Leclerc. Tra un mese e mezzo al Mugello, un’altra cattedrale della velocità, tocca alla Bestia. Su una Ducati rossa.
«Io non ci ho mai vinto, ma è un bel circuito per la Desmosedici: sarà la volta buona? Ci sarà un sacco di gente, che bello. Noi saremo sorridenti e sereni, come sempre».