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 2022  aprile 11 Lunedì calendario

Biografia di Susan Carol Holland (nuova miliardaria)

Susan Carol Holland, 65 anni, è la presidente di Amplifon. L’azienda italiana leader nel settore dei supporti tecnologici per l’udito, che in Borsa vale dieci miliardi e che l’ha lanciata nel gotha delle persone più ricche del mondo, secondo l’ultima classifica stilata da Forbes.
Susan Holland è la figlia di Anna Maria Formiggini, mancata nel 2019, e del fondatore Algernon Charles Holland che a Milano aveva iniziato producendo audiometri. Una laurea in psicologia in Inghilterra, alla Keele University, poi all’Università Statale di Milano il diploma di logopedia. «Un campo che è un po’ è collegato all’udito», aveva detto in un’intervista al Corriere della Sera. E per un periodo ha esercitato il mestiere che l’aveva appassionata lavorando come logopedista all’Ospedale Policlinico di Milano dal 1982 al 1983. Poi la chiamata nell’azienda di famiglia.


Gli inizi
Gli inizi in Amplifon, l’azienda fondata dal padre, furono come assistente marketing in Amplisystem, divisione personal computer della multinazionale dal 1983 al 1991. Nel 1993 è stata nominata vicepresidente del gruppo, di cui ha assunto la presidenza nel 2011. Ora è sul podio, al secondo posto, tra le donne imprenditrici più ricche in Italia, con un patrimonio personale che vale 3,8 miliardi di dollari, secondo la classifica dei «paperoni globali» stilata da Forbes.


Campione italiano
Molto è merito di Amplifon, l’azienda di famiglia, cresciuta fino ad arrivare a una capitalizzazione di 9,4 miliardi a Piazza Affari. L’imprenditrice ne possiede il 42,2% attraverso la cassaforte Ampliter. Come dire che circa 4 miliardi del suo patrimonio complessivo vengono proprio da Amplifon e dal valore che ha creato. Naturalmente di tratta di cifre solo teoriche impegnate nel gruppo, strategico per la famiglia e la stima sul patrimonio effettuata da Forbes riflette la valutazione attuale delle azioni in possesso dell’imprenditrice. Ampliter è controllata al 100% da Amplifin che appartiene a sua volta al 100% a Susan Holland.


Il management esterno
Nel 1988 l’imprenditrice è stata nominata nel board del gruppo dei dispositivi acustici, il più grande del settore a livello globale. «In famiglia nessuno mi ha mai spinto a entrare in azienda. Ma poi mio padre si è ammalato e mia madre ha insistito affinché io facessi da cerniera tra il nuovo management esterno e la proprietà. Che è poi il ruolo dell’azionista. Mi sono impegnata molto e mi sono appassionata», aveva sottolineato. La guida operativa del gruppo è affidata da tempo a manager esterni. Prima c’è stato Franco Moscetti, poi Enrico Vita che guida come Ceo il gruppo con 1.948,1 milioni di fatturato, in crescita a cambi costanti del 29,5% rispetto al 2020 e del 18,7% rispetto all’anno pre pandemia.


Il percorso
«Abbiamo lavorato molto sulla rivoluzione digitale più dei nostri concorrenti . Siamo più vicini ai consumatori, capiamo meglio i loro problemi e quindi siamo più veloci. Poi riconoscono un percorso coerente con l’arrivo di manager, la crescita all’estero, l’approdo in Borsa, necessario perché non c’era altro modo per finanziare la crescita visto che abbiamo sempre reinvestito gli utili. È stato un percorso un po’ duro. Mia madre era spaventata, io invece ero giovane e premevo. Ci ha fatto bene quotarci, ha contribuito a far crescere la cultura dell’azienda. Poi sono arrivate tante acquisizioni, alcune grandi e impegnative«. Nel tempo il gruppo ha rifatto la squadra con manager giovani e di primo livello ingaggiati da primarie aziende multinazionali che hanno alzato il livello di tutti quelli che lavorano con loro.


Le nuove generazioni
Il più giovane dei suoi figli vive e lavora a Londra, sua figlia è ricercatrice nel biotech. Il figlio maggiore, Martino Cortese, è già entrato nel board della Ampliter. Ha studiato Economia e ha già esperienze di lavoro. Si è appassionato di startup dopo un Master all’IE Business School di Madrid e ha creato la propria nel digitale. «L’importante è che i figli conoscano l’azienda — ha detto Holland —. Non devono entrare e fare gli amministratori delegati. Devono prima imparare a fare gli azionisti».