Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  marzo 07 Lunedì calendario

Biografia di Antonio Martino

Antonio Martino (1942-2022). Politico. Eletto alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Forza Italia), 2013 (PdL, FI). Ministro degli Esteri nel Berlusconi I (1994-1995), della Difesa nel Berlusconi II e III (2001-2006). «I politici sono come i pannolini: vanno cambiati spesso e per la stessa ragione», diceva. Tessera numero 2 di Forza Italia. Tra i principali promotori della fine della leva obbligatoria. È stato segretario scientifico della Fondazione Italia-Usa. Ha insegnato economia all’Università Luiss di Confindustria. Figlio di Gaetano (1900-1967), autorevolissimo esponente del Partito liberale che fu ministro della Pubblica istruzione e degli Esteri negli anni Cinquanta, presidente del Parlamento europeo, rettore dell’Università di Messina e della Sapienza di Roma ecc. «In politica ha seguito il padre nell’esperienza nel Partito liberale. Poi ha contribuito a far nascere, dando il suo apporto anche nella costruzione del programma, alla nascita di Forza Italia insieme a un ristretto gruppo di intellettuali che ha aiutato Silvio Berlusconi a costruire la sua creatura. Più atlantista che europeista, al governo e nella lunga esperienza parlamentare ha cercato di rappresentare l’anima liberale degli azzurri. Aveva detto addio alla Camera nel 2018 dopo sei legislature. Ma ancora era un personaggio molto ascoltato per la sua cultura profonda e per i rapporti internazionali sempre coltivati con passione. Memorabili le sue divergenze, per la sua posizione liberista in economia, con l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti: più volte Martino lo accusò, anche in interventi a Montecitorio, di avere posizioni illiberali e anti-mercato» [Zapperi, CdS]. «Martino è stato scettico nei confronti dell’introduzione dell’euro, poi sostenitore della tesi che l’Iraq di Saddam Hussein avesse acquistato uranio dal Niger, ripresa da documenti ufficiali britannici e americani. Quando lasciò la Camera, non correndo per le elezioni del 2018, pose la sua censura morale: “Una volta in Parlamento c’erano persone di grande valore, ora è in mano alle masse, ai mediocri”. E negli ultimi anni non ha risparmiato critiche a Berlusconi» [Lauria, Rep].