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 2022  marzo 14 Lunedì calendario

Biografia di Tomaso Renoldi Bracco

Tomaso Renoldi Bracco (1970-2022). Nipote di Diana Bracco, presidente del gruppo farmaceutico Bracco. Membro del consiglio di indirizzo della Fondazione Bracco. Gallerista e collezionista d’arte contemporanea. «Nel 2011 aveva organizzato la controversa mostra dell’artista macedone Robert Gligorov al Pac, il Padiglione di arte contemporanea, a lungo bloccata dalle autorità perché il “Muro del pianto”, una parete interamente coperta di bistecche, fu considerato inopportuno e alla fine cancellato dalla lista delle opere […]. Già durante l’assessorato di Vittorio Sgarbi, Renoldi Bracco aveva organizzato le personali di altri artisti “scandalosi”: Andres Serrano, al Pac; e David LaChapelle a Palazzo Reale. Erano i nomi che rappresentava nella sua galleria Bnd di via Pietro Calvi» [CdS]. Venerdì scorso, poco prima delle dieci del mattino, era rimasto intrappolato in un incendio divampato nel suo appartamento in via della Spiga, a Milano. Ancora non si capisce come abbia fatto l’appartamento a prendere fuoco: forse una sigaretta accesa, forse un suo gesto imprudente – negli ultimi tempi aveva problemi di salute. Fatto sta che, in poco tempo, secondo i pompieri, si è trasformato in una trappola di calore, con temperature che toccavano i 300 gradi. Sono stati i due domestici a lanciare l’allarme. La colf Rosy era al piano di sopra, in terrazzo, a occuparsi del cane: «Ho sentito sbattere una porta, un rumore forte, sono scesa a controllare e c’era fumo dappertutto. Era troppo, non sono riuscita nemmeno ad avvicinarmi alla porta della stanza». I vigili del fuoco, con le tute ignifughe e i respiratori, sono saliti con due autoscale al secondo piano del palazzo, hanno estratto l’uomo dalla camera da letto, se lo sono caricati sulle spalle e lo hanno portano a terra. Le sue condizioni sono da subito risultate gravissime: non era cosciente, era in arresto cardiaco e aveva ustioni gravissime sul corpo quando è stato intubato dai soccorritori del 118. Trasportato d’urgenza al Niguarda, è stato ricoverato in prognosi riservata in terapia intensiva. Ma le cure dei medici non sono riuscite a salvarlo. Lascia tre figli.