Anteprima, 28 marzo 2022
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Biografia di Gianni Cavina
Gianni Cavina (1940-2022). Attore. Dopo gli esordi a teatro, allo Stabile di Bologna, nel 1968 Cavina debutta al cinema, con Flashback di Raffaele Andreassi. Poi l’incontro con Pupi Avati, con cui ha girato film come Tutti defunti... tranne i morti, Noi tre, Regalo di Natale, Festival (per il quale vinse il Nastro d’Argento), Il cuore grande delle ragazze, Il signor diavolo. «Pupi Avati lo conosceva bene, benissimo: l’attore feticcio di diciassette (17!) film, il padrino di battesimo – ricambiato – del figlio, l’amico “di mille cene vissute insieme: Gianni ne era il centro, e lo gratificava”. La prima volta sul set fu condivisa, Balsamus, l’uomo di Satana nel 1968, e per l’ottantunenne attore anche l’ultima, Dante, che vedremo a settembre. Pupi Gianni l’ha voluto a ogni costo, e siccome non deambulava gli ha dato il ruolo di “un allettato, il notaio Pietro Giardino: è a lui che il Boccaccio di Sergio Castellitto chiederà conto di Dante”. Cavina, ricorda Avati con la voce strozzata, “s’era imposto: voleva quella parte, e io con lui”. La malattia lo debilitava già da tempo, ma, “mi ha confessato la moglie, nelle ultime due settimane si era aggravata. Gianni voleva le luci sempre accese e che venisse svegliato se si assopiva: aveva paura della morte, l’avvertiva”. La corporatura incuteva timore, “io non ho avuto alcun problema, altri sì: la stazza di Gianni spesso veicolava insofferenza”, l’indole no: “Era spiritoso, dunque intelligente, intelligentissimo”» [Pontiggia, Fatto]. «Appassionato di poker, aveva smesso di giocare durante le riprese de La rivincita di Natale: «Colpa di un certo Brizzi, un baro di Firenze che sul set ci insegnava i trucchi del mestiere, come scegliere una carta dal mazzo senza che nessuno se ne accorga. Vuoi l’asso di cuori? Eccolo qui. Vuoi la donna di picche? Eccola qui. Incredibile. Poi siamo andati a Porta a porta a presentare il film: c’era Silvan, con le carte faceva di tutto. Se trovi uno così ti porta via pure i denti d’oro. Sono conosciuto, ho pensato, magari mi mettono in mezzo solo per il gusto di fregarmi» (a Lorenzo Salvia nel 2009).