9 marzo 2022
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Biografia di Piers Corbyn
Piers Corbyn, nato a Chippenham (Inghilterra) il 10 marzo 1947 (75 anni). Astrofisico. Meteorologo. Fratello maggiore del politico Jeremy Corbyn (1949). Negazionista della teoria del cambiamento climatico. «Un’opera di fantasia. L’idea che la Co2 possa influenzare la temperatura non ha senso, semmai è il contrario. È tutta una scusa per aumentare le tasse: ai governi interessa che la gente resti ignorante». No vax, attivissimo nelle proteste contro le restrizioni e la campagna di vaccinazione, più volte arrestato.
Vita Nato da David, ingegnere elettrico, e Naomi, professoressa di matematica. I due, pacifisti, si incontrarono durante la guerra civile spagnola. Terzo di quattro figli • «Dice che il giorno in cui è nato, il 10 marzo 1947, la natura ha messo in scena uno spettacolo straordinario. Una delle più grandi macchie mai registrate era apparsa sul sole. E l’Inghilterra occidentale, dove era nato, vide la fine improvvisa di un misero inverno. “Fu chiamata The Great Sunspot of 1947, è nei libri e ho visto delle foto. Sono nato il giorno del disgelo. Era stato un inverno tremendamente freddo fino a quel momento e quel giorno c’erano tempeste e una pioggia battente. È tutto vero, me l’ha detto mio padre”. […] “Da piccolo facevo molte domande a mio padre, come fanno i bambini. Tipo ‘come si indurisce il cemento?’. Ero molto curioso, mio padre lo diceva sempre. Facevo domande per cui non c’erano davvero risposte”. Ha anche costruito una sua stazione di osservazione. Aveva dei termometri, un pluviometro fatto in casa e, per misurare la velocità del vento, un anemometro assemblato con pezzi di lamiera di rame, un’asta per tende e parte di una ruota di bicicletta. Nel 1962, all’età di 15 anni, iniziò a tenere registri giornalieri. “Ho misurato lo straordinario inverno dal 1962 al 1963, quando ha raggiunto meno 17 gradi”, ricorda» (Tom Standage, Wired) • «Piers Corbyn scoprì lo spirito ribelle all’età di cinque anni quando il padre lo incoraggiò a indagare uno stagno di rugiada (trovò che fosse limitato); continuò con la costruzione di ogni tipo di attrezzatura meteorologica nel giardino di famiglia nello Shropshire; poi passò allo studio di minuscole anomalie nell’orbita reale della Terra (studio condotto all’età di 17 anni e basato su misurazioni settimanali dell’elevazione del sole, con risultati pubblicati sulla rivista della Royal Geographical Society), e proseguì ottenendo i titoli accademici in Fisica all’Imperial College e in Astrofisica al Queen Mary College di Londra. Il culmine di questa ossessione è stata un’epifania personale: “Stavo impiegando il tempo per scoprire qualcosa in più sul passato del sole. Ma poi ho pensato che fosse stupido: perché non usare il sole per prevedere cosa farà il tempo in futuro?”. Nella sua mente, l’unica cosa che gli ha impedito di fare fortuna grazie a quell’ambizione è la politica. Era stato presidente di un sindacato studentesco radicale a Londra e poi socialista rivoluzionario (un passato che, secondo lui, gli avrebbe impedito di lavorare al Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito). All’inizio degli anni ’80 si era affiliato all’International Marxist Group, dopo un breve flirt con il “gruppo anarchico quasi trotskista, The Big Flame, per gli undici giorni in cui è esistito”. A quell’epoca, racconta Corbyn, le sue previsioni e i suoi calcoli basati sul sole erano imprecisi, e aveva quasi rinunciato, ma nel 1984 un evento singolare ha cambiato il corso della sua vita lavorativa» (Tim Adams, The Guardian) • «Nel 1984, nelle miniere dello Yorkshire, iniziò la madre di tutti gli scioperi, la battaglia sindacale più famosa di sempre: quella che oppose il Num di Arthur Scargill, il sindacato nazionale dei minatori, al roccioso governo conservatore della signora Thatcher. L’annuncio della chiusura della miniera di carbone di Cortonwood, nello Yorkshire, avviò la rivolta di Scargill, il più lungo sciopero e la più grande mobilitazione nazionale sindacale dei tempi moderni. Si concluderà, com’è noto, tra violenze dei manifestanti e imbarazzo crescente del partito laburista, nel marzo del 1985 con la sconfessione di Scargill, la fine dello sciopero e la totale vittoria del governo. In poco tempo tutte le miniere di carbone del Regno Unito verranno chiuse. E avviò, anche, il lungo inverno laburista: 18 anni di opposizione, prima del ritorno alla vittoria con Blair. Ma che c’entrano il clima e le eresie scientifiche con questa storia, nota ed esemplare? Occorre conoscere un aneddoto, raccontato dal Guardian nel gennaio del 2016 (e che, indirettamente, ispirò un solitario editoriale di Paolo Mieli sul Corriere). Scargyll programmò il grande sciopero nazionale per l’inverno del 1984. Con una convinzione: se l’inverno fosse stato rigido, la chiusura delle miniere per lo sciopero avrebbe piegato la popolarità del governo. Senza carbone nelle stufe delle case inglesi, la sinistra e il generale inverno avrebbero piegato la scelleratezza della Thatcher. I conservatori, sperava Scargill, sarebbero letteralmente morti… di freddo. Per chiedere lumi sulla rigidità dell’inverno, il capo sindacale ingaggiò un giovane fisico e meteorologo, militante di simpatie trotskiste e membro di un gruppo di élite della hard left, l’International Marxist Group. Il giovane si chiamava Piers Corbyn, terzo dei tre fratelli che precedono Jeremy, diventato poi leader laburista. Come finì? Piers azzeccò la previsione: l’inverno del 1984 fu, effettivamente, tra i più rigidi dei tempi recenti. Ma non servì a congelare la Thatcher. A morire di freddo non furono i conservatori: Scargill perse su tutta linea, trascinando nel baratro il Partito laburista. Da quella vicenda, per lui amara, Piers Corbyn trarrà due convinzioni: che le previsioni azzeccate sul clima rigido degli inverni inglesi degli anni Ottanta testimoniavano della bontà del modello previsionale del clima da lui ideato e chiamato Solar weather tecnique (Swt); che la sconfitta del carbone di Scargill equivaleva, per potenza simbolica, allo sfarinamento successivo del Muro di Berlinio: una dissoluzione epocale della sinistra. Ci prese su entrambi. La base della climatologia di Corbyn era lo studio dell’attività solare» (Umberto Minopoli) • «Ha un tono di voce profondo, il dente avvelenato contro la narrazione sul climate change , e può vantare una certa somiglianza con doc Emmett Brown, lo scienziato pazzo di Ritorno al Futuro – del resto anche Piers si è guadagnato non poche critiche per le sue posizioni non ortodosse. Corbyn, infatti, è un meteorologo eretico. Uno cioè che mette in dubbio la dottrina standard delle previsioni del tempo: se fa caldo o freddo, se piove o nevica, Piers lo calcola in base al vento solare e ai cicli lunari. Il punto è che, previsioni alla mano, sembra avere ragione lui. […] Corbyn è geloso del suo “segreto” e non vuole discutere il metodo troppo approfonditamente. Il concetto che sta alla base di tutto è però quasi più filosofico che scientifico: ciò che vediamo in terra in cielo è già accaduto. “Tutti gli odierni mutamenti del clima sono avvenuti nel passato”, spiega al telefono Corbyn. “La causa è l’influsso magnetico del sole e la modulazione impressa sui venti solari dai cicli lunari. Noi abbiamo scoperto il metodo per comprendere gli effetti”. Ma ogni incantesimo ha bisogno della sua parolina magica. E se la macchina del tempo di doc funzionava grazie al “flusso canalizzatore”, il barometro solare di Piers ruota intorno a un’equazione: basta inserire i dati nel computer, confrontare le condizioni attuali del sole con quelle già verificatesi nel passato, attivare l’equazione, e la previsione è fatta. Corbyn – che applica questo metodo sin dal 1995 – ha testato la bontà dei suoi bollettini scommettendoci di tasca sua. Letteralmente. Si recava cioè dall’allibratore William Hill e piazzava delle puntate a favore delle sue previsioni. “Per calcolare le probabilità e quindi le quote usavano il Met Office”, ridacchia Piers. “E per 12 anni hanno perso. Alla fine hanno smesso di accettare le mie scommesse”» (Mattia Bernardo Bagnoli) • «Aveva incaricato il bookmaker William Hill di creare per lui alcune scommesse meteorologiche con l’aiuto del Met Office. “Ho fatto ogni mese trenta scommesse da venti sterline ciascuna su aspetti meteorologici a lungo termine; scommettere che la temperatura media sarebbe al di sotto del normale, quel genere di cose. Abbiamo fatto un sacco di soldi in questo modo”» (a Tim Adams) • Nel 1995 ha fondato la società di monitoraggio meteorologico WeatherAction, attiva ancora oggi, che vende rapporti sulle previsioni climatiche ai privati, specie alle aziende del settore agricolo • «Per lui il riscaldamento globale non è dovuto ai guasti provocati dal genere umano e dalla industrializzazione priva di regole ma trova spiegazione nelle attività cicliche sulla superficie solare. Non siamo noi, con i veleni che spariamo nell’aria, a scombinare il corso delle stagioni, non è l’inquinamento che produciamo a ribaltare il clima sul pianeta. Ma è la stella madre che con i suoi “borbottii”, con le sue intemperanze chimiche e fisiche ci sta tirando un brutto scherzo. Se il cognome di Piers non fosse Corbyn ci imbatteremmo in una contesa scientifica e meteorologica interessante, comunque per addetti ai lavori. Il problema è che Piers, uomo di sinistra (ci mancherebbe), una volta addirittura di estrema sinistra quando frequentava gli ambienti e i movimenti trotskisti, è un Corbyn e i Corbyn fino ad oggi hanno sposato la linea ufficiale dei laburisti. Anzi, Corbyn è la linea ufficiale dei laburisti. Che è esattamente opposta a quella del ribelle di famiglia. Piers, in materia di riscaldamento globale, di dubbi ne aveva da tempo. Era uno scettico. Però il suo scetticismo è ora diventato negazionismo militante, data la convinzione espressa, e da lui ripetuta, di volere convincere Jeremy a riformulare le politiche del partito. Lo ha confessato alla Bbc, all’Independent e al Guardian, ultimo a occuparsi di questo fisico uscito col massimo dei voti dall’Imperial College di Londra. “Jeremy dovrebbe darmi retta e credo che sia favorevole a dibattere la questione, solo che la linea è un’altra e ora non può metterla in discussione”» (Fabio Cavalcar).
Pandemia Attivista no vax, chiama la pandemia di Covid-19 «plandemic», ovvero un’epidemia pianificata. Nel febbraio 2021 è stato arrestato per aver paragonato i vaccini anti Covid19 a esperimenti nazisti di Auschwitz. Rilasciato su cauzione, ha continuato la sua propaganda. Nel dicembre 2021 è stato dichiarato colpevole di avere violato le restrizioni durante una protesta a Hyde Park, a Londra, e ha ricevuto una multa da diecimila sterline. Nello stesso mese è stato nuovamente arrestato per avere esortato una folla di manifestanti a «bruciare gli uffici dei parlamentari» che avevano votato per imporre nuove restrizioni contro il Coviv nel Regno Unito. Ha arringato la folla con queste parole, poi postate sui social media: «Dobbiamo colpire a morte quella feccia che ha deciso di introdurre un nuovo fascismo nel nostro paese. Abbiamo la lista e se il vostro parlamentare è uno di loro, andate nei loro uffici e bruciateli». Rilasciato di nuovo su cauzione, il 18 gennaio 2022 s’è presentato fuori da centro di vaccinazione anti Covid Guy’s Hospital di Londra e, rivolto ai sanitari, ha urlato più volte: «Assassini!». Fermato dalla polizia, andrà a processo il prossimo 6 maggio per disturbo del servizio sanitario. A inizio febbraio 2022 è stato di nuovo arrestato a Southwark, un sobborgo di Londra, per «comunicazioni dannose e disturbo della quiete pubblica»: aveva stampato e distribuito volantini che equiparano la campagna vaccinale anti Covid al campo di concentramento nazista di Auschwitz • Nell’agosto 2021 era stato ripreso mentre intascava una tangente di diecimila sterline per escludere il vaccino anti Covid 19 Vaxzevria dalla sua campagna no vax. Una trappola ideata da due youtubers, il comico Josh Pieters e il mago Archie Manners, che si erano presentati all’appuntamento come due azionisti di AstraZeneca interessati a trovare un accordo Corbyn. I due avevano poi scambiato la busta contenente le sterline con un’altra piena di banconote del Monopoli. E hanno infine messo tutto online.