Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  aprile 10 Domenica calendario

La musa di Picasso verso i 100 milioni

Stampa
Uno dei ritratti più monumentali e sensuali di Pablo Picasso, che raffigura l’amante e musa Marie-Thérèse Walter come una creatura marina, andrà all’asta da Sotheby’s a New York il 17 maggio con una stima di oltre 60 milioni di dollari. “Femme nue couchée” potrebbe stabilire il nuovo record per un’opera di Picasso e superare i 100 milioni.


Vittorio Sabadin per il Messaggero

ROMA Un quadro quasi sconosciuto di Pablo Picasso andrà all’asta da Sotheby’s, per non meno di 60 milioni di dollari. È uno dei tanti ritratti della sua giovane amante Marie-Thérèse Walter, conosciuta nel 1927 quando aveva 17 anni e lavorava alle Galeries Lafayette di Parigi. Picasso aveva 45 anni, ed era sposato con la ballerina ucraina O’lga Chochlova. Avevano anche un figlio, Paulo. L’artista fu colpito dalla bellezza della ragazza, che non sapeva nulla di lui. Picasso le trovò una sistemazione al 44 di Rue La Boétie, davanti a casa sua, e cominciò a farle ritratti. Quello all’asta da Sotheby’s, dal titolo Femme nue couchée, ritrae Marie-Thérèse come se fosse una creatura marina, un polpo con cinque tentacoli e un lungo collo.
IL DIVORZIO
Nel 1928, Picasso chiese a Marie-Thérèse di raggiungerla al mare e la alloggiò in un hotel vicino alla residenza dove lui stava con moglie e figlio. La sua amante era davvero una creatura marina: nuotava bene e affascinava il pittore, che non sapeva stare a galla. Nel 1935, Marie rimase incinta e Ol’ga scoprì tutto. Chiese il divorzio, ma poiché la legge francese imponeva che la moglie separata ricevesse metà dei beni del marito, Picasso non glielo concesse mai.
L’irrefrenabile artista aveva comunque già altro a cui pensare: si era innamorato di Dora Maar, fotografa surrealista con la quale poteva avere anche un confronto intellettuale. Non necessariamente una buona cosa, nei rapporti di coppia: i ritratti di Marie-Thérèse sono sempre solari e sorridenti, quelli di Dora Maar cupi e lacrimosi. Picasso e Dora si lasciarono nel 1944 e lei poi morì nel 1997 in un ospizio. Marie-Thérèse si suicidò nel 1977, quattro anni dopo la morte di Picasso, impiccandosi in un garage di Juan-les-Pins, in Costa Azzurra.
GLI ATTACCHI
La lettura delle biografie e la visione delle donne che piangono nei ritratti di Picasso hanno spinto esponenti di movimenti come il #MeToo a chiedere giustizia. Il Museo Picasso di Parigi ha invitato alcune pittrici a dire la loro: un’opera si intitolava Le donne in lacrime sono arrabbiate. «Gli attacchi ha detto a France 24 la direttrice, Cecile Debray sono più violenti perché Picasso è la più famosa figura dell’arte moderna, un idolo che va distrutto». Anche il museo di Barcellona organizzerà in maggio un convegno. Ma che si può fare? Non andare più alle mostre? Distruggere i suoi quadri? Mettere un cartello che avvisa che l’autore era «perverso, violento, ingrato e geloso»? Ai collezionisti e agli investitori tutto questo importa poco: assenti gli oligarchi russi, all’asta si faranno avanti gli sceicchi che hanno ancora una parete vuota nel salone dello yacht.