La Stampa, 10 aprile 2022
Nasce l’archivio sui crimini di guerra
Prima il lugubre suono delle sirene d’allarme e la scritta «Al di là del male, anche durante la guerra». Poi le foto, tante, agghiaccianti, che documentano le torture e le atrocità della guerra. Non solo dei morti, ma anche delle donne e dei bambini sopravvissuti ai bombardamenti. È l’archivio online creato da Kiev per documentare «i crimini di guerra della Russia» commessi in questi primi 45 giorni di conflitto attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, le ong presenti nel Paese e i reportage dei media internazionali. «Le prove raccolte delle atrocità commesse dall’esercito russo in Ucraina garantirà che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia», scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, nell’annunciare la creazione del sito. L’archivio si divide in diverse sezioni: c’è quella dedicata alle vittime, alle torture e agli ostaggi, e quella sulla distruzione di numerose proprietà culturali, quest’ultime documentate dalle foto del prima e dopo i bombardamenti. Ma anche una pagina con il racconto dettagliato sugli stupri delle donne, alcune attraverso la loro stessa testimonianza, altre affidate ai social. Poi ci sono i numeri: 1.563 morti, tra cui 167 bimbi, 4.820 crimini di guerra, 6.800 edifici distrutti, 439.420 civili deportati, di cui oltre 91 mila bambini.