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 2022  aprile 10 Domenica calendario

Anche Johnson è andato a Kiev



LONDRA — A differenza degli europei Ursula Von der Leyen e Josep Borrell due giorni fa, Downing Street ha tenuto segreta la visita fino all’ultimo. Nessuno sapeva, a parte cinque strettissimi collaboratori del primo ministro britannico. L’intelligence considerava la trasferta molto pericolosa. Poi la rivelazione, ieri pomeriggio, dell’ambasciata ucraina a Londra, con la foto di Boris Johnson e Volodymyr Zelensky insieme. E un tweet: «Sorpresa!».Del resto, Johnson, ieri il primo leader G7 in visita a Kiev dopo l’invasione russa in Ucraina, è forse quello più vicino al presidente ucraino Zelensky (si sentono quasi ogni giorno) e anche uno dei più odiati dal Cremlino. Che, giorni fa, gli ha dedicato una pubblica minaccia: «Johnson è il leader occidentale più anti-russo di tutti ». «Benvenuto a Kiev, amico mio! Tutti dovrebbero essere coraggiosi come l’Ucraina e come Boris», esulta Zelensky, con Johnson arrivato nella capitale nella notte tra venerdì e ieri passando per la Polonia, per poi concedersi una passeggiata in città con “Volodymyr”. Questo perché il Regno Unito, sin dalle prime avvisaglie di guerra, ha sostenuto decisamente l’Ucraina, con oltre 470 milioni di euro in armi, aiuti e fondi, inclusi i 120 annunciati venerdì durante la visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Londra. Con l’esercito britannico, molto presente nell’Est in ambito Nato, che dal 2015 ha addestrato ben 22mila soldati di Kiev.Ieri Johnson ha lodato ancora una volta gli ucraini per il loro «invincibile eroismo e coraggio, che hanno smentito ogni aspettativa, siete dei leoni!». Poi ha annunciato ulteriori aiuti a Kiev: 120 veicoli armati “Mastiff”, nuovi sistemi missilistici anti-navi per la battaglia nel Mar Nero dopo i recenti anti-tank “Nlaw” e i missili anti-aerei Starstreak (ma non carri armati perché per ora Londra non li reputa indispensabili), Infine, azzeramento di dazi e tariffe, e una ulteriore linea di credito per Kiev pari a 460 milioni di euro presso la Banca Mondiale. Che, unita ai precedenti impegni, arriva a circa 1,2 miliardi.Entusiasmo a Kiev. «Il Regno Unito è il leader nel sostenere la Difesa ucraina. Il leader della coalizione anti-guerra. Il leader delle sanzioni contro l’aggressore russo!», scrive su Facebook Andriy Sybiha, il vicecapo di gabinetto di Zelensky. Ma lo sforzo è collettivo. Sempre ieri, gli alleati occidentali inclusi Canada e Ue hanno convocato a Varsavia una conferenza per donatori impegnatisi per circa 9 milioni di euro in donazioni e prestiti a sostegno dei rifugiati ucraini.A Downing Street sono convinti. Il “momentum” bellico favorevole all’Ucraina è l’opportunità per la controffensiva militare e recuperare quanto più terreno occupato dai russi. A differenza del presidente americano Joe Biden, Johnson e “Number 10” hanno sempre smentito ogni ambizione di rimuovere Putin dal Cremlino: «Sarebbe controproducente per la causa ucraina», e poi a Londra temono che la più grande potenza nucleare al mondo sprofondi nel caos. Ma, di certo, Johnson crede che questa sia la chance per infliggere una durissima punizione a Putin, vedi la possibile riconquista del Donbass, affinché l’Ucraina, quando ci saranno nuovi colloqui di pace, abbia la posizione negoziale più forte possibile. Un avvertimento anche alla Cina.