Corriere della Sera, 10 aprile 2022
I talk guadagnano oltre 150.000 spettatori
Con la guerra in Ucraina che prosegue drammaticamente, e le immagini sempre più dure e cruente che arrivano dalle città, il pubblico più sensibile ai temi di attualità sta dando un booster significativo ai programmi di approfondimento, che guadagnano terreno. Per i talk di prima serata gli incrementi arrivano a superare il 17% degli ascolti abituali, con crescite superiori a 150mila spettatori. È il caso di Piazzapulita, che nelle ultime due puntate (fra fine marzo e la prima settimana di aprile) ha raggiunto 1 milione e 100mila spettatori, con un incremento di 162mila spettatori rispetto alla stagione corrente. Lo stesso vale anche per gli altri programmi di prime time, come per esempio il discusso #Cartabianca di Rai3, che nelle ultime due puntate ha raggiunto 1.159.000 spettatori, con un incremento di 171mila spettatori rispetto al dato stagionale. Risultato interessante perché anche il competitor diMartedì sta raccogliendo ascolti decisamente sopra media: nelle ultime due puntate 1.263.000 spettatori, per una share del 6,3% (quasi 100mila spettatori in più rispetto alla media stagionale). Perché l’approfondimento, che in Italia prende la forma del talk, funziona? E quali sono i suoi ingredienti che suscitano maggiore interesse nel pubblico affamato di news? Certamente la contrapposizione fra opinioni (la «polarizzazione») è un elemento che funziona e paga, ma l’ultima puntata di Piazzapulita mostra anche un’altra dinamica possibile (rispetto a quella che costringe spesso a mettere a confronto competenti con propagandisti): fra i momenti più seguiti della puntata di giovedì (oltre il 7% di share) ci sono alcuni dei collegamenti dal terreno di guerra, per esempio con l’inviato del Corriere Lorenzo Cremonesi. Insomma, un modo più maturo per affrontare questa drammatica crisi può esistere anche per il talk.
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca su dati Auditel.