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 2022  aprile 09 Sabato calendario

Allarme salmonella per Ferrero


TORINO — Potrebbe essere una Pasqua amara per Ferrero, il colosso piemontese dell’industria dolciaria costretto a ritirare dal mercato una serie di prodotti a causa dell’allarme salmonella. Nonostante l’azienda di Alba chiarisca che non c’è alcun rischio per le uova di Pasqua – i Kinder GranSorpresa in ogni formato e caratterizzazione – i casi di contagio riscontrati in Europa tra chi aveva mangiato cioccolato rischiano di condizionare i consumatori e compromettere le vendite in uno dei periodi più importanti dell’anno.Dopo i ritiri già disposti nei giorni scorsi – gli ovetti in Inghilterra e Irlanda prima, e alcuni lotti dei bonbon Kinder Schoko-Bons in Italia dopo – ieri Ferrero ha deciso di richiamare dagli scaffali italiani una serie di prodotti usciti dallo stabilimento belga e quindi considerati potenzialmente contaminati. Si tratta dei Kinder Sorpresa T6 “Pulcini”, Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous”, e i Kinder Schoko-Bons. «La sicurezza alimentare, la qualità e l’attenzione verso i consumatori restano da sempre al centro dei nostri valori», chiarisce Ferrero che ha anche annunciato lo stop alla produzione nella sede belga. Lo stabilimento «riaprirà una volta che verrà certificato dalle autorità», si legge in una nota, in cui si precisa che «solo i prodotti Kinder realizzati ad Arlon, in Belgio, sono interessati da questo richiamo». Nessun pericolo, insomma, per le uova di Pasqua classiche e per quelle dedicate ai personaggi dei cartoni animati, tutte prodotte ad Alba, né per i dolci che escono da altri stabilimenti del gruppo.Ferrero precisa ancora che in Italia «non vi è nessun collegamento tra il consumo di prodotti Kinder e casi di salmonella accertati». La conferma arriva anche dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc, cui al momento non risultano casi di salmonella typhimurium monofasica sul territorio italiano. Secondo i dati dell’Ecdc, l’epidemia è attualmente diffusa «in otto Paesi dell’Unione europea e nel Regno Unito» con «142 casi principalmente tra i bambini sotto i dieci anni».«L’epidemia è caratterizzata da una percentuale insolitamente alta di bambini ricoverati in ospedale, alcuni con gravi sintomi clinici come la diarrea sanguinolenta. Sulla base di interviste con i pazienti e di studi epidemiologici analitici iniziali, specifici prodotti a base di cioccolato sono stati identificati come la probabile via di infezione», specifica ancora il Centro europeo secondo cui «l’epidemia è stata collegata a una fabbrica di Arlon». E quindi: fabbrica chiusa, prodotti richiamati e l’invito ai rivenditori a toglierli dagli scaffali, ove fossero già esposti.E alla fine di una settimana nella quale «ci sono state inefficienze interne che hanno creato ritardi nei richiami e nella condivisione delle informazioni», Ferrero si scusa con i suoi clienti. «Profondamente rammaricata per quanto accaduto», l’azienda «intende scusarsi sinceramente con tutti i propri consumatori e partner commerciali e ringraziare le autorità per la sicurezza alimentare per le preziose raccomandazioni ricevute».