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 2022  aprile 09 Sabato calendario

Di Fazio condannato a 15 anni per violenze sessuali

Quante siano state le donne vittime delle violenze sessuali di Antonio Di Fazio probabilmente non sarà mai possibile saperlo, ma sono già tante, enormemente troppe le sei per le quali è stato condannato a 15 anni e mezzo di reclusione con una sentenza senza dubbio severa che lo sarebbe stata ancora di più se il rito abbreviato non garantisse lo sconto di un terzo della pena.
Quando lo hanno arrestato il 19 maggio 2021, meno di un anno fa, i carabinieri diretti dal pm milanese Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella hanno scoperto nei cellulari e nei pc di Di Fazio, facoltoso imprenditore farmaceutico milanese di 50 anni, una galleria degli orrori. Donne tra i 21 e i 35 anni nude o seminude, fotografate in evidente stato di incoscienza durante pesanti, umilianti abusi sessuali che risalivano quantomeno al 2016. «Comportamenti seriali, caratterizzati da un modus operand i progressivamente affinato nel tempo e fattosi man mano sempre più subdolo e al contempo più spregiudicato», scrisse il gip Chiara Valori ordinando l’arresto.
Secondo la Procura, l’uomo aveva una consumata capacità di sedurre le donne che attraversavano momenti di particolare fragilità, quasi sempre dovuti a problemi economici, di lavoro o familiari. Guadagnata la loro fiducia, le convinceva a seguirlo in casa sua dove le narcotizzava rendendole incapaci «di agire a volte per giorni» per «soddisfare i propri impulsi sessuali», si legge nelle carte d’accusa.
Gli investigatori riuscirono a dare un nome solo alle presunte vittime dei due anni precedenti. Alcune ricordavano qualcosa, avevano la netta sensazione di aver subito qualcosa di brutto da Di Fazio, ma non erano in grado di dire e ricostruire di più. Altre, pur avendo delle certezze su ciò che avevano dovuto subire, non avevano denunciato nulla perché, dice l’accusa, erano «palesemente intimorite dall’atteggiamento prepotente» dell’uomo. Spesso, infatti, si era vantato di avere tanti «rapporti altolocati», oppure «legati ai servizi segreti» o addirittura alla criminalità organizzata, che in passato erano stati più che sufficienti a scoraggiare chiunque, donne comprese, a denunciarlo.
Un anno fa
I casi scoperti dopo la denuncia di una 21enne attirata con la scusa di uno stage
Una, però, non si era lasciata intimidire. Una studentessa di 21 anni che Di Fazio, hanno ricostruito gli inquirenti, a fine maggio dell’anno scorso aveva attirato nel suo lussuoso appartamento con la scusa di uno stage «presso la sua Global Farma srl o presso clienti». Si era svegliata molte ore dopo in stato confusionale. Certa di essere stata violentata, era andata dai carabinieri. Le analisi avevano confermato che era stata narcotizzata con l’uso di benzodiazepine. Le perquisizioni portarono alla luce, oltre alle foto, diverse boccette di narcotico e una ricetta in bianco della sorella medico. Emersero anche le violenze e le vessazioni subite a partire dal 2008 anche dalla ex moglie quarantenne, dalla quale Di Fazio aveva avuto un figlio, che, interrogata, si liberò del suo calvario di minacce, maltrattamenti e stalking.
Dopo l’arresto, Di Fazio ha ottenuto i domiciliari in una clinica psichiatrica dove è sorvegliato con il braccialetto elettronico. La Procura aveva chiesto una condanna a 9 anni, già di per sé severa considerando l’abbreviato, ma il giudice per l’udienza preliminare ha inflitto una pena molto più dura ritenendo le violenze non in «continuazione» tra loro, cioè come episodi di un unico disegno criminoso che avrebbe comportato una sanzione inferiore, ma ciascuna a sé stante, le cui pene vanno sommate l’una a l’altra. Fissati anche i risarcimenti alle vittime: 98 mila euro per la studentessa e 14 mila per ciascuna delle altre parti civili, i cui legali si sono detti soddisfatti perché è stato confermato l’impianto accusatorio. Mentre uno dei difensori di Di Fazio, l’avvocato Mauro Carelli, parla di «pena severa», sproporzionata se paragonata all’omicidio di Garlasco: «Alberto Stasi è stato condannato in abbreviato a 16 anni».