Corriere della Sera, 8 aprile 2022
Il mistero della maglia di Maradona all’asta
Qualunque sia la verità, quella mitica maglietta di Maradona, Steve Hodge se l’era meritata: fu lui ad alzare goffamente verso la propria porta il pallone che El Pibe toccò di mano per l’1-0 all’Inghilterra e fu anche uno dei birilli con la maglia bianca che il numero 10 argentino dribblò, per segnare il 2-0, il gol più bello, contraltare tecnico ed estetico alla beffa solenne della «mano di Dio».
Al termine di quella partita carica anche di significati politici per la guerra nelle Falkland/Malvinas, Hodge ha sempre sostenuto di aver chiesto e ricevuto la maglietta da Maradona. Dopo anni di esposizione al Museo del calcio di Manchester e dopo le secche smentite di voler vendere il cimelio in seguito alla morte di Diego, Hodge ci ha ripensato. La maglia, visibile in questi giorni nel cuore di Londra a Bond Street, è finita alla casa d’aste Sotheby’s, che la batterà dal 20 aprile al 4 maggio, partendo da un’offerta base di 5 milioni di euro.
Il problema adesso non è il ripensamento dell’ex giocatore inglese, nonostante «l’incredibile valore sentimentale della maglietta». Ma il fatto che secondo Dalma Maradona «quella non è la maglia che mio padre usò nel secondo tempo. La indossò in quella partita, ma nei primi 45’. Hodge non può dirlo e nemmeno può provare che la sua sia quella del secondo tempo: non ci sono filmati che lo dimostrano».
La versione tramandata ai posteri recita di uno scambio finale di maglie, al quale Maradona ne aggiunse un altro: rifilò la camiseta di Hodge a un compagno argentino, dal quale si fece dare la numero 10 di Lineker, uno scalpo molto più importante. «Conoscendo papà – ha continuato Dalma nella sua trasmissione su Radio Mitre di Buenos Aires – so che lui non ha regalato quella maglia a nessuno. Quest’uomo non ce l’ha. Lo so per certo. Non voglio dire chi ce l’ha, perché è pazzesco – dice Dalma alimentando il mistero –. Non ce l’ha mia mamma, ma so chi ce l’ha, però non voglio dirlo per non creare problemi a questa persona. L’unica cosa che posso affermare è che all’asta non sta andando la maglietta con la quale mio padre segnò i due gol. L’ha detto lui stesso. Una volta mi rivelò: ‘Come posso dargli la maglia della mia vita?’ È la verità. Hodge possiede una maglia importante, però è quella del primo tempo e non ha quel valore. Non mi importa fargli perdere milioni di dollari, sono solo obiettiva e voglio che la gente sappia».
La particolarità di quella muta di maglie blu dell’Argentina è che fu acquistata in tutta fretta a Città del Messico, perché quella fornita dallo sponsor contro l’Uruguay tratteneva troppo il sudore. Gli stemmi della Federcalcio e dello sponsor furono cuciti all’ultimo e i numeri sono diversi, rendendo quelle maglie ancora più speciali. Ma ne furono acquistate 38: le reliquie col numero 10 erano due.
Quindi? «Ci sono differenze tra quella del primo e del secondo tempo – conferma al Corriere un portavoce di Sotheby’s – e di conseguenza abbiamo condotto verifiche tecniche approfondite, per essere certi che quella che sta per andare all’asta sia la maglia con cui Maradona ha segnato i due gol. Diego stesso ha scritto nel suo libro di aver consegnato quella maglietta a Hodge e questo fatto non è mai stato smentito. In più abbiamo affidato a un’azienda esterna, la più importante nelle memorabilia sportive (Resolution Photomatching), le verifiche fotografiche sulle due magliette. Maradona cambiò casacca nell’intervallo. E quella della ‘Mano di Dio’ è quella all’asta».