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 2022  aprile 08 Venerdì calendario

Talk, le nuove regole della Rai


ROMA – «Il talk è un modello da ripensare se cerca solo l’effettaccio per aumentare mezzo punto di share». La sentenza, emessa dal direttore della Terza rete Franco di Mare per censurare le ultime «riprovevoli» esternazioni del professore in odore di putinismo Alessandro Orsini a Cartabianca, sembra condivisa dalla Vigilanza Rai.
Da settimane in commissione si discuteva della necessità di mettere un freno al teatrino televisivo allestito sulla guerra in Ucraina, dove a farla da padrone sono spesso personaggi invitati apposta per fare polemica anziché informazione. Ora si è deciso di passare dalle parole ai fatti. Il presidente Alberto Barachini ha difatti inviato a tutti i componenti della bicamerale di controllo una «proposta di risoluzione sulla presenza di commentatori ed opinionisti all’interno dei programmi Rai». Un regolamento in cinque punti – da tradurre in una mozione unitaria votata da tutti i gruppi parlamentari – per scoraggiare “l’effetto pollaio” in onda a ogni ora del giorno e della notte. Almeno sui canali di Stato, che ai privati nulla si può imporre.
Un tentativo per «uscire dal format delle tifoserie che domina tutti i talk», osserva Francesco Siliato, patron di Studio Frasi specializzato nell’analisi dei dati radiotv: «Ormai alla riflessione si preferisce il dibattito urlato, sperando di far salire gli ascolti. Ma non funziona: con la guerra lo share dovrebbe schizzare alle stelle e invece spesso accade il contrario. Chiaro il motivo: su temi complessi i battibecchi creano solo confusione, non aiutano la comprensione e la gente cambia canale». Ma non vale per tutti. Bruno Vespa, ad esempio, ci tiene a marcare la diversità di Porta a Porta: «Noi siamo fuori dal coro, non abbiamo mai inscenato risse tra opinioni improbabili», taglia corto. «Per approfondire il conflitto ascoltiamo le storie di chi lo sta vivendo sulla sua pelle e ci facciamo aiutare da esperti sopra le parti. Da noi non ci sono strepiti ma spiegazione ed emozioni. Ritengo che trasformare Russia-Ucraina in Roma-Lazio sia molto avvilente. È sbagliato farlo diventare un derby calcistico». L’opposto di quel che pensa Nicola Porro, conduttore di Quarta Repubblica su Rete4: «Dei temi d’attualità non bisogna dare una rappresentazione etica, ma più o meno veritiera della realtà. E sebbene io sia anti-Putin e sostenitore degli ucraini, ho il dovere di ospitare chi non ha le mie stesse opinioni. Sebbene entro certi limiti». È quel che pure Bianca Berlinguer chiama «pluralismo delle idee». E attenzione: «Chi dice che i talk vanno ripensati lo fa solo per far fuori i conduttori che non gli piacciono», avverte Porro. «Lo sostenne anche Campo Dall’Orto quando arrivò in Viale Mazzini e poi fece secchi me e Giannini». Comunque sia, ora ci proverà la Vigilanza a mettere un po’ d’ordine nel “pollaio”. Obiettivo: garantire, anche mediante la selezione degli ospiti, una corretta raffigurazione dei fatti, tanto più indispensabile «in questa fase drammatica» in cui «il servizio pubblico è chiamato a marcare la propria differenza» rispetto alle tv commerciali. Da qui “l’invito” a seguire i precetti indicati nella risoluzione. Primo: ospitare in trasmissione «solo persone di comprovata competenza e autorevolezza». Basta cioè con i tuttologi o gli improvvisati chiamati solo per fare audience. Secondo: va prevista una «rotazione delle presenze» al fine di «favorire la pluralità delle voci», evitando che il programma somigli al tinello di casa del conduttore di turno, dove siedono sempre gli stessi “amici”. Terzo: «Privilegiare» le ospitate a titolo gratuito. Quarto, forse il più importante: evitare «la rappresentazione teatrale degli opposti e delle contraddizioni, alla ricerca della spettacolarizzazione e del dato di ascolto». E qui a più di qualcuno saranno fischiate le orecchie. Quinto: contrastare la disinformazione, garantire la veridicità delle notizie e delle fonti, puntando «ad assicurare l’equilibrio corretto delle posizioni esposte». Abbastanza per spegnere quasi tutti i talk in circolazione.