Anna Zafesova per “la Stampa”, 7 aprile 2022
CHI SONO MARIA VORONTSOVA E KATERINA TIKHONOVA, LE DUE RAMPOLLE SANZIONATE DI CASA PUTIN CHE LUI SI OSTINA A CHIAMARE “QUELLE DONNE” – TENUTE SEGRETE PER TUTTA LA VITA, HANNO CONDOTTO UN’ESISTENZA DI SFARZI NEL CERCHIO MAGICO DELLO ZAR: KATERINA, VICERETTORE DELL'UNIVERSITÀ DI MOSCA E A CAPO DI FONDAZIONI E ASSOCIAZIONI, HA VINTO APPALTI MILIONARI DA GAZPROM E ROSNEFT – MARIA, ENDOCRINOLOGA PEDIATRICA, VIENE FINANZIATA DAL CREMLINO – PER NON PARLARE DEI MARITI (O EX) CHE… -
«Quelle donne». Vladimir Putin le chiama così, quando parla di loro in pubblico, e lo fa per negare la loro esistenza. Sono il suo segreto più nascosto, e il Cremlino ufficialmente «non conferma né smentisce» che Maria Vorontsova e Katerina Tikhonova siano le figlie del presidente russo. In compenso, la loro vera identità appare ben nota a Washington e a Bruxelles, che si stanno preparando ad aggiungerle alla lista dei vip russi finiti sotto sanzioni internazionali. Un gesto simbolico, fino a un certo punto: a 36 e 35 anni, rispettivamente, le due giovani donne bionde occupano anche un posto di rilievo nella gerarchia politica ed economica del regime costruito dal loro ipotetico padre.
Katerina è vicerettore dell'Università di Mosca, presidente di fondazioni e associazioni che si occupano di intelligenza artificiale e "sviluppo intellettuale", e la sua società Innopraktika è finita nel mirino delle indagini della Fondazione anticorruzione di Alexey Navalny per aver vinto appalti milionari offerti dalle maggiori società statali, come Gazprom e Rosneft. Maria, un'endocrinologa pediatrica, è stata - su ammissione dello stesso presidente, che ha insistito comunque a non menzionarla per nome - tra le prime a sperimentare il vaccino Sputnik, ed è la coproprietaria della società Nomeko, titolare di quello che i media definiscono «il più grande progetto di investimento privato nella sanità russa», finanziato ovviamente da imprese amiche del Cremlino.
Due principesse nascoste, di cui non esistono praticamente fotografie: erano ancora delle adolescenti quando Putin divenne presidente, e scelse di tutelarle con una segretezza assoluta. Hanno studiato alla scuola dell'ambasciata tedesca a Mosca e prima, secondo alcune fonti, anche in Germania, dove il padre le avrebbe portate, al sicuro dalle guerre di cosche mafiose nella Pietroburgo degli anni Novanta. Il padre - sempre senza menzionarle per nome - dice che gli hanno regalato diversi nipoti, e che parlano numerose lingue. In effetti, Maria è sposata con un olandese che lavora per Gazprom, e ha abitato nei Paesi Bassi, in un lussuoso attico a Voorshoten. Katerina è laureata in studi orientalistici ed è un'appassionata del Giappone: le inchieste di giornalisti indipendenti (quando ancora esistevano in Russia) hanno svelato una sua corrispondenza nella quale discute con il marito Kirill Shamalov l'acquisto di mobili da giardino italiani da 53 mila euro, insieme a libri in giapponese per 7 mila euro. Il nido d'amore a Usovo, uno dei villaggi sulla Rubliovka, la prestigiosa strada dei vip russi a ovest di Mosca, è costato, secondo i giornalisti di Vazhnye Istorii, circa 9 milioni di euro.
Ma in quel momento Kirill poteva permetterselo: figlio di un amico e socio di Putin dai tempi di Pietroburgo, dopo aver sposato nel 2013 Katerina è diventato all'improvviso il più giovane miliardario russo, grazie a un pacchetto di azioni di società petrolchimiche cedutogli da uno degli oligarchi putiniani, Gennady Timchenko.
La dote è stata ritirata dopo il divorzio della coppia, cinque anni dopo, ma Kirill è rimasto proprietario del castello a Biarritz che aveva arredato insieme alla ex moglie, accanto alla villa di un altro russo, Artyom Ocheretny, il nuovo marito della ex first lady russa, Lyudmila Shkrebneba-Putina. Difficile che il presidente russo pensasse alla propria famiglia quando si è scagliato, qualche giorno fa, contro la "quinta colonna" di russi che «abitano sulla Riviera francese e mangiano ostriche e fois gras».
Anche perché le parentele di Putin sembrano molto più ramificate. I collaboratori di Navalny hanno già chiesto di inserire nella lista delle sanzioni anche la ginnasta Alina Kabaeva, che avrebbe avuto almeno due figli dal presidente russo, e che alcuni oppositori russi sostengono si nasconda in uno chalet vicino a Lugano. Kabaeva non è soltanto una campionessa olimpica: dirige il National Media Group, un colosso di TV e giornali, dove il pacchetto di controllo appartiene alla banca Rossiya, ritenuta la "cassa di Putin".
Ma altre relazioni potrebbero portare anche a Montecarlo, nell'appartamento da 4 milioni di euro che la 18enne Luiza Rozova - una esile bionda che assomiglia moltissimo al presidente russo - aveva postato qualche mese fa sul suo account Instagram. La madre di Luiza, Svetlana Krivonogikh, è un'ex donna delle pulizie che oggi possiede yacht, appartamenti e azioni (tra cui quelle della banca Rossiya) per diversi milioni, e Navalny nella sua inchiesta sulla corruzione del capo del Cremlino sostiene che la sua improvvisa ricchezza sia merito di un suo rapporto speciale con Putin ai tempi di Pietroburgo.