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 2022  aprile 06 Mercoledì calendario

A Genova un legge sui bermuda dei tassisti

Gambaletto a metà coscia, cucitura stretta, niente fiori né pesciolini. Tinta unita cioè. A Genova il tassista agostano, ferito nell’amor proprio dal caldo vigliacco ma integro nella difesa della sua dignità di conducente pubblico, potrà resistere al triste primato del sole opponendogli un bermuda (senza però dare nell’occhio).
Sull’outfit il comune di Genova ha trovato un accordo che nel consiglio comunale è stato riassunto da due righe finali del nuovo regolamento che i tassisti liguri attendevano – tra l’altro – da vent’anni. Sì a indossare il bermuda “purché a ginocchio e a tinta unita”.
Diciamo subito che è la città governata dal centrodestra a bucare la vera cortina di ferro che resisteva dal dopoguerra del pantalone assolutamente fino alla caviglia, costi quel che costi. La scelta genovese di far saltare il banco introducendo questa rivoluzione sartoriale indebolisce quelle forze che in ragione del bon ton hanno vietato con determinazione le mezze misure.
Peloso o glabro, dal ginocchio in giù è permesso al tassista ligure di promuovere il nude look. Quali effetti scatenerà sui colleghi delle altre città è facile immaginare. Se Genova, che pure è titolare di un meteo parecchio capriccioso, con venti di ponente improvvisi e frescure impreviste anche nella bella stagione, ha concesso così tanto, Catania, o Bari, Napoli, Palermo cosa dovranno concedere alla calura?
Siamo facili profeti nell’immaginare nel capitombolo degli altri municipi una fuga dai pantaloni che scuoterà tutta la penisola. Non si salverà Roma di sicuro dove già pronunciamenti estivi avevano fatto capolino. Il no ai fiorellini e a ogni disegno che tradisca troppa levità è l’elemento di dettaglio, il limite che il sindaco di Genova Marco Bucci ha imposto ma che – scommettiamo? – non avrà vita lunga.
Resta, in queste giornate così dolorose, una questione che ci sentiamo di definire aperta a ogni provocazione: il tassista genovese sarà infatti libero di indossare con il bermuda anche il calzino, quello lungo e finanche il corto. Immaginiamo da marinaretto.
Nulla infatti recita il regolamento. E questa dimenticanza rende l’ipotesi, ancorché temibile, purtroppo assai plausibile.