Corriere della Sera, 5 aprile 2022
Olivia Rodrigo, la ragazza dei Grammy
Non c’erano molti dubbi su chi fosse la rivelazione musicale degli ultimi 12 mesi, nuova beniamina della Generazione Z, 8 miliardi di stream, dischi d’oro e di platino che ne hanno fatto una regina delle classifiche. Ma i 64esimi Grammy Awards hanno consacrato Olivia Rodrigo mettendole tra le mani anche tre grammofoni d’oro: la cantautrice americana 19enne è stata incoronata Miglior nuova artista, ha vinto per il Miglior album pop con il suo debutto «Sour» e si è aggiudicata anche la Miglior performance pop solista con «Drivers license», hit dei record che l’ha lanciata.
Sul palco di Las Vegas, dove domenica notte si è tenuta la cerimonia, il pensiero dell’ex stellina di Disney Channel è andato ai suoi genitori che l’hanno sempre incoraggiata, sia che si trattasse della musica sia di diventare una ginnasta, percorso che aveva intrapreso prima di virare verso le serie tv per ragazzi e le canzoni: «Voglio ringraziare mia mamma per aver sostenuto i miei sogni, non importa quanto fossero assurdi», ha detto nel ricevere i premi, lunghi capelli scuri e sorriso raggiante. Classe 2003, brani in cui affogare le prime delusioni d’amore («Ho 18 anni, di cosa dovrei scrivere, della compilazione delle tasse?», aveva replicato a chi la trovava monotematica e troppo adolescenziale), Rodrigo è nata e cresciuta in California, ma viene da una famiglia in parte filippina, in parte irlandese-tedesca. Figlia degli anni Zero e dell’America multietnica, erede ideale delle sue muse Lorde e Taylor Swift, artisticamente è «figlia» della pandemia che non le ha ancora dato la possibilità di far sentire dal vivo i brani di «Sour». Per compensare, ha realizzato un documentario, Driving Home 2 U (A Sour Film), uscito a fine marzo su Disney+. È già stata ospite alla Casa Bianca ed è stata testimonial di alcuni video dove invitava i ragazzi a vaccinarsi contro il Covid-19.
Ma dopo un anno a seminare, è il momento di raccogliere gli applausi perduti, con un fitto tour in partenza in questi giorni dagli States che fa tappa (esauritissima) anche a Milano il 16 giugno: Rodrigo ha messo insieme una band tutta al femminile che dal vivo ha un piglio più rock rispetto al pop del disco. Ne va fiera e reclama la necessità di più donne nel rock perché «non ne ho viste abbastanza da piccola».