La Stampa, 5 aprile 2022
Francesco Turrisi, il Grammy che viene da Torino
Non di soli Måneskin vive oggi la musica italiana all’estero, ci sono altre strade – sicuramente meno illuminate – che portano comunque vanto e premi al Belpaese. Alzi la mano chi conosce Francesco Turrisi, pianista e polistrumentista italiano di 45 anni, con natali a Torino, studi musicali in Olanda e respiro artistico internazionale. Ebbene, da ieri anche lui è entrato nel club ristrettissimo degli italiani che hanno vinto un Grammy: se lo è aggiudicato nella categoria Best Folk per l’album They’re Calling Me Home, realizzato con la sublime cantante americana Rhiannon Giddens. Un disco (il loro secondo insieme), uscito il 14 aprile dello scorso anno, nato durante il lockdown, quello più tosto, di marzo-aprile 2020. Poche settimane prima erano stati in Italia, al Folk Club di Torino, per due sold-out indimenticabili per chi c’era. Turrisi e Giddens hanno unito i loro due mondi, il loro amore per la musica e le loro vite da migranti, e sono andati a scavare nei loro ricordi. Le tracce del disco sono nate come canzoni da suonare in streaming per tenersi e tenere compagnia nelle lunghe ore chiusi in casa. L’album, seguito di There Is No Other, è nato così, nel piccolo salotto di Turrisi a Dublino, e da lì è volato fino alla Mgm Grand Arena di Las Vegas per l’ incoronazione. Quel grammofono d’oro, che dalle nostre parti è stato portato a casa da gente come Pavarotti, Modugno, Moroder, Ortolani e Pausini, da qualche ora è tra le mani di Francesco Turrisi da Torino. E adesso alzi la mano chi l o conosce.