ItaliaOggi, 5 aprile 2022
Allevatore di renne, mestiere per giovani
Sembrava uno di quei mestieri destinati a sparire, ma da un po’ di tempo in Finlandia l’allevamento delle renne è stato riscoperto dai giovani. Ad oggi, come riportato dall’Agenzia France Presse, un quarto dei circa 4mila allevatori finlandesi ha meno di 25 anni, e sempre più ragazzi scelgono di rimanere o di tornare per intraprendere questa vita. Il trend coincide anche con una rinascita dell’orgoglio Sami, popolazione indigena che vive nella parte più settentrionale della Lapponia.
Vent’anni fa, la zootecnia per la carne e le pelli di renna era in declino. I giovani allora pensavano che il sud fosse la via «per avere successo e una bella vita», ha detto Anne Ollila, direttrice dell’Associazione finlandese degli allevatori di renne, «ora si apprezzano di più la libertà, la natura e le tradizioni. Penso che i giovani che oggi scelgono l’allevamento delle renne ne siano molto orgogliosi».
Come si decide di allevare renne? Molti ragazzi seguono le orme della propria famiglia raccogliendo l’eredità dai genitori, altri si sposano con membri di una famiglia di allevatori e finiscono per innamorarsi anche di questa attività ancestrale e tradizionale.
La famiglia Länsman vive al confine tra Finlandia e Norvegia. Anna Näkkäläjärvi-Länsman porta già i suoi bambini di sei e otto anni dalle renne. Il maschietto di casa, ha raccontato all’Afp, ha già le idee chiare: da grande vuol fare l’allevatore. «La nostra routine quotidiana dipende dalla stagione e dalle necessità degli animali», ha continuato la donna, «Il periodo più duro è il rastrellamento autunnale, quando le renne da macellare vengono separate dal branco. È di vitale importanza che i bambini crescano nella cultura della pastorizia».
Il padre dei piccoli, Asko Länsman, si occupa della lavorazione della carne. «La domanda è alle stelle», ha affermato davanti a una pila di scatole di carne sottovuoto, pronta per essere spedita in tutta la Finlandia, «La mia speranza più grande è che i miei figli possano continuare il mio lavoro, come immagino fosse quella di mio padre quando io ero piccolo».
Oggi, però, fare il pastore non è più l’attività bucolica di un tempo. Per controllare le mandrie si usano i droni, ci si sposta in sella al quad, c’è chi usa gli elicotteri per radunare le bestie. Le insidie, però, sono sempre dietro l’angolo e la preoccupazione maggiore è quella dettata dai cambiamenti climatici. Nelle zone artiche gli inverni più brevi possono trasformare la neve in ghiaccio, rendendo i licheni e le pozze d’acqua inaccessibili agli animali. E poi c’è l’attività antropica, con progetti minerari ed energetici che invadono i pascoli. E tutto questo pone un grande punto interrogativo sul futuro dell’allevamento delle renne.