il Fatto Quotidiano, 5 aprile 2022
Gli italiano sono poco complottisti e poco No-Vax
Tra i più spaventati dal Covid, tendenzialmente ipocondriaci, fedeli al motto “pensa alla salute”, piuttosto pessimisti, con una fiducia nel governo sopra la media, europeisti più o meno, molto poco complottisti, decisamente “sì vax”, ancora “brava gente (o forse poco temibili) agli occhi degli altri ma con un deboluccio sopra la media per la Russia. È questo, in estrema sintesi, il ritratto degli italiani che emerge dallo studio “L’impatto della pandemia Covid-19 nell’opinione pubblica europea” della Istituto Cattaneo di Bologna, 12 mila interviste in Italia, Francia, Spagna, Germania, Spagna, Polonia e Svezia condotte in due fasi, 2020 e 2021 e messe a confronto.
Abbiamo considerato più probabile ammalarci di Covid nel 2020 (40% degli intervistati), che nel 2021 (24%), secondi in questo solo alla Polonia (55 e 40), siamo i più preoccupati per le possibili conseguenze sulla salute (76% nel 2020, 63 un anno dopo) e siamo tuttora la popolazione che più di altre (insieme alla Polonia) ritiene che l’emergenza abbia un impatto negativo sulla qualità della vita (69% nel 2021, contro il 52 degli spagnoli, i più ottimisti tra i sei).
Passando alla valutazione dell’azione dei governi contro la pandemia, un po’ a sorpresa scopriamo che sia nel 2020 sia nel 2021, gli italiani sono i più generosi d’Europa verso i loro esecutivi. Nel 2020 il 56% degli italiani dava un giudizio positivo dell’azione di governo (seconda la Germania a 53, tutti gli altri tra il 45 e il 32%), percentuale che sale al 64% 12 mesi dopo, aumento della fiducia in linea con quanto avvenuto in tutti gli altri Paesi, con la sola eccezione della Polonia.
Quanto alle limitazioni della libertà individuale che abbiamo dovuto sopportare in questi due anni, gli italiani si sono dimostrati molto comprensivi nel 2020 (prima la salute poi la libertà nel 46% dei casi (il dato più alto dei 6), hanno considerato “giusto” il bilanciamento tra i due diritti nel 52% dei casi (anche più primi) e hanno valutato positivamente anche il bilanciamento tra diritto alla salute e diritto al lavoro, “giusto” nel 51% delle secondi, secondi solo al 53 della Germania.
Siamo poco complottisti e assolutamente pro vax. La percentuale di italiani che considera il Covid un’invenzione, il frutto di un esperimento di laboratorio o una creazione delle case farmaceutiche è generalmente inferiore alla media. Ci siamo vaccinati senza troppi problemi (lo ha fatto “malvolentieri” solo il 10% del campione 2021, solo gli spagnoli, 4%, sono stati più entusiasti) e siamo di gran lunga i più favorevoli alla vaccinazione obbligatoria, opportuna per il 51% degli italiani, porzione che stacca di poco il 47% degli spagnoli ma di molto gli altri, tutti compresi tra il 26 e il 38%.
Infine, pare che il detto “italiani brava gente” sia ancora attuale. Siamo il Paese, insieme alla Spagna, meno percepito come “nemico” dagli altri (forse anche perché contiamo poco?) e abbiamo (o almeno abbiamo avuto) – ahimè letto di questi tempi – un deboluccio per Mosca. Per il 27% degli italiani nel 2020 e per il 22% nel 2021, la Russia è “un’amica”, dato piuttosto sopra la media. Il 22% nel 2020 e il 25 nel 2021, invece, la percepisce come “nemica”. E qui la percentuale è decisamente inferiore alla media degli altri cinque.