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 2022  aprile 03 Domenica calendario

In Russia anche i cartoni sono fuori legge

Masyanya aveva pensato di emigrare tante volte, un dilemma che condivideva con i suoi spettatori, un’intera generazione di russi che con lei avevano in comune il linguaggio, i tic, l’ironia disincantata, e la speranza che tutto sarebbe andato bene. Il suo inventore Oleg Kuvaev aveva deciso di farla rimanere nella sua Pietroburgo. Ma dopo che Masyanya era andata a trovare Vladimir Putin, nel suo bunker al Cremlino, il Roskomnadzor, l’ente di vigilanza della Rete in Russia, l’ha messa fuori legge, insieme a tutte le 160 puntate del suo cartone animato contenute sul sito mult.ru. Il motivo è che l’ultima puntata si conclude con quello che Kuvaev chiama un “lieto fine": l’irriverente ragazza pietroburghese porta al suo illustre concittadino un regalo, tirando fuori dal suo zainetto “la soluzione migliore, l’unica giusta": una spada da samurai, per “fare più comodamente quella cosa che sai”.Nata nel 2001 e immensamente popolare, Masyanya – che si potrebbe tradurre come “piccolina” – e il suo creatore hanno sempre voluto “evitare di fare politica”, un eufemismo della equidistante prudenza dell’intellighenzia che ora Kuvaev dice, in un’intervista alla Bbc, “ha contribuito a portarci dove siamo arrivati”. Nell’ultimo cartone animato Masyanya però apre gli occhi, quasi con violenza: cammina in mezzo a quelle case ucraine bombardate che secondo la propaganda russa non esistono, ascolta slogan sulla “soluzione finale della questione ucraina”, nasconde in casa un amico ucraino ("sarai come Anna Frank"), e suo marito Khriundel le grida “avresti dovuto combattere più attivamente il Fuhrer, invece che snobbare la politica”. E Masyanya decide di fare finalmente il suo dovere: va al Cremlino, insulta Putin, dandogli del “mostro” e del “nazista”, e lo invita a togliersi di mezzo da solo.Un manifesto di una durezza senza precedenti. Kuvaev – che vive ormai da anni in Israele – dice che “l’umorismo è morto”, ucciso da una guerra che lui e milioni di russi credevano impossibile e impensabile. La puntata ha avuto mezzo milione di vizualizzazioni soltanto nelle prime 24 ore, e quattro milioni in una settimana su YouTube (il cartone è stato spostato anche al sicuro dalla censura russa sul sito mult.com). In patria Masyanya è ora fuori legge, un’eroina virtuale che è andata ad aggiungersi alle decine di dissidenti in carne e ossa costretti al silenzio e all’esilio. Ma prima di immolarsi per il bene della patria, dice un’amara verità: “Prima che tutto torni ad andare bene ci vorrà ancora molto tempo...”. —