La Stampa, 3 aprile 2022
Così le sanzioni cambieranno la moda russa
La guerra sarà lunga e le conseguenze sulla vita quotidiana dei russi si sentiranno a lungo. Le donne russe dovranno cambiare le loro abitudini anche nella moda dal momento che molti marchi occidentali lasciano o hanno già lasciato Mosca.
La giornalista Daria Tiukova ha interrogato le esperte del settore e ne riferisce sul Moskovskij Komsomoletz, vivace quotidiano popolare. Su una cosa tutti concordano: «Oggi viviamo l’inizio di nuove tendenze che possiamo soltanto immaginare. Ma non sarà un revival della vita nell’Urss, che ben ricordano solo quelle che non l’hanno vissuta solo da bambine: la caccia ai profumi francesi e ai jeans americani mentre si facevano lunghe code per accaparrarsi la merce disponibile normalmente solo in colori spenti». Ma sono passati 30 anni, durante i quali sono cresciute un paio di generazioni di russi e russe con visioni completamente diverse. Chi è abituato a vestirsi solo con indumenti di marca, non potrà più farlo. «Ma ci sono ottimi abiti che provengono dalla Turchia e certamente torneranno di moda le sarte tradizionali e i buoni atelier artigianali», dice la stilista Zhannat Idrisova. Ma un’altra cosa è certa: «Le russe non si priveranno dei vestiti di buona qualità, anche se non saranno europei».
La fashion blogger Oksana Polyakova si lancia in una previsione: «Il minimalismo scandinavo, le felpe con il cappuccio e le scarpe da ginnastica, è già venuto a noia. In primavera assisteremo al ritorno di luminosità ed eleganza. Internet è rimasto. I nostri marchi sono ancora guidati dalle tendenze europee e molto probabilmente continueranno a farlo in futuro». Ma è possibile che si affermi una nuova-antica tendenza, scrive Daria: «Può anche accadere che l’attuale crisi, e con essa un’ondata di patriottismo, aiuti le donne russe a tornare ai loro amati abiti femminili, ultimamente considerati di “mauvais ton” dicendo: in Europa non usa!».
Un ritorno alla sessualità femminile, dopo i modelli occidentali della “donna forte” e di potere. «Dalla asessualità degli ultimi anni, si tornerà forse verso un modello di donna che deve conquistare l’uomo», prevede Zhannat Idrisova. —