La Stampa, 4 aprile 2022
Sull’ultimo album di Jovanotti, “Mediterraneo”
C’è un nuovo capitolo nell’ormai immensa discografia di Lorenzo Jovanotti e di un lavoro monstre che alla presentazione del Jova Beach Party 2022 l’artista aveva chiamato Il disco del sole. Il titolo di questo mini album è Mediterraneo con otto canzoni profonde e felici. «Se fossi uno stilista chiamerei Mediterraneo la mia collezione di moda primaverile, un insieme di brani che richiamano il senso della world music. Per scriverli e ispirarmi ho acquistato strumenti tipici dei balcani, del Nordafrica. Si tratta di un Mediterraneo contemporaneo e urbano, controverso e in cerca di rinascita».Ed è proprio la parola «rinascere» che apre il ritornello della title track ma sono interessanti anche Corpo a corpo con Enzo Avitabile («gigantesco») ed Everest con un Jovanotti più polemico che «positivo». In tutto il progetto ci sono suoni italo-disco, i Balcani e l’elettronica. Dalla musica house si passa alla Taranta sviluppata con il «Canzoniere grecanico salentino», la più importante e contemporanea delle band vicine alla grande tradizione musicale italiana. In queste ore poi è arrivato il video di I love you baby, un pezzo uscito il primo giorno di primavera ma già super trasmesso dalle radio.
Intanto ieri Lorenzo ha ritrovato i Neri Per Caso, con cui si è esibito su Rai 3 ospite di Fabio Fazio: «Ho chiamato i ragazzi perché volevo che riarrangiassero in chiave doo-wop I Love You Baby ed è venuta una figata, probabilmente la pubblico, ma fatemi dire che per il tour sono strafelice. Il ministero dell’Ambiente ha dato gli ok a tutto, il Wwf è con noi, le località dove suoneremo sono pronte ad accoglierci ed è tutto pronto per il Jova Beach Party’22». A tre mesi dal debutto a Lignano Sabbiadoro molte le tappe che viaggiano verso il sold out. Oltre a quella del 9 luglio a Marina di Ravenna, esaurite a breve anche le date di Lignano Sabbiadoro, Barletta e Viareggio. «La scenografia sarà tutta nuova, stiamo stilando una lista di ospiti che arriveranno da tutto il mondo che mi fa venire i brividi e anche molti miei colleghi italiani saliranno sul palco». Per certo Elisa, ma anche l’ormai amico e sodale sanremese Gianni Morandi, anche se la lista è infinita. «Con Gianni abbiamo già fatto due canzoni insieme e ci stiamo prendendo gusto: per l’estate usciremo con un altro singolo».
Proprio l’altro ieri però, Italia Nostra ha sporto denuncia nei confronti dell’organizzazione del Beach Party, contrariata dal fatto che a Marina di Ravenna siano stati rimossi degli alberi, i tamerici, proprio nell’area di spiaggia che ospiterà il concerto. Il Comune di Ravenna ha risposto ancor più velocemente degli organizzatori rilasciando questa dichiarazione ufficiale: «Gli esemplari di tamerici rimossi dalla spiaggia di Marina di Ravenna fanno parte di specie alloctone e verranno ripiantumate. Non avevano nessuna funzione di protezione della pineta dalla ventilazione perché posizionate arbitrariamente in spiaggia». In pratica, gli alberi sarebbero stati rimossi in ogni caso, a prescindere dal concerto. «Sappiamo che da qui alla partenza del tour riceveremo altre “attenzioni” come queste – dice Lorenzo – è successo due anni fa e riaccadrà. Per un’associazione ambientalista noi siamo un cavallo di Troia importantissimo per fare parlare di sè». Il Jova Beach Party 22 sarà una festa e Lorenzo lo sottolinea spesso. Parlare di party in questi giorni di guerra però è davvero difficile: e il pensiero va al ’99, la guerra del Kosovo, quando insieme a Ligabue e Piero Pelù scrisse Il mio nome è mai più. Avrebbe senso un pezzo così anche oggi? «Se penso alle dinamiche che hanno guidato quella canzone dico che oggi è tutta un’altra cosa. I dischi non si vendono più e tirar su dei soldi con una canzone sarebbe utopistico. Quella era addirittura una guerra sostenuta dalla sinistra tanto che addirittura Radio Popolare fece una parodia del nostro pezzo. Scrivemmo Il mio nome è mai più soprattutto per sostenere Emergency che era appena nata. Luciano ci presentò Gino Strada e il singolo andò così bene che con i soldi che incassammo ci costruirono due ospedali. Credo che essere nella posizione di chi decide cosa fare nei confronti di questa invasione sia difficilissimo. Posso solo sperare che il fuoco cessi e le diplomazie facciano tutto il possibile. Non lo dico con il pugno alzato, sventolando una qualsiasi bandiera e nemmeno per proteggere il mio tour. Prego per questo. Lo vedete tutti i giorni, le guerre sono cambiate, si uccidono i civili. Stanno mandando a morte migliaia di innocenti e non ci sono chiacchiere. La mia opinione non è rilevante e non voglio fare il “benaltrista” ma vorrei che si facesse di tutto per far cessare questo scempio». La Rappresentante di Lista e altri artisti il 5 aprile saranno a Bologna per un concerto che urli forte stop alla guerra. «Fanno benissimo – dice Lorenzo – tutto serve per alzare la voce contro un mostro come la guerra». —